Pescara: la città aderisce alla giornata delle professioni. Testa: “Riforme necessarie”

professional_dayPescara. La giornata delle professioni coinvolge anche il capoluogo adriatico che stamattina si è collegato in videoconferenza con Roma assieme ad altre 150 città della Penisola. In corrispondenza delle battute finali per l’approvazione del dl liberalizzazioni, che tante polemiche e mal di pancia ha creato tra i professionisti, il presidente Testa conferma il suo sì alle riforme.

Il “Professional day”, incontro pubblico promosso per “testimoniare il valore sociale ed il contributo delle professioni ordinistiche allo sviluppo del Paese” si è tenuto stamattina in contemporanea in tutta italia. Ai lavori, nei locali della Cassa edile di Pescara, ha partecipato anche il presidente della Provincia di Pescara, Guerino Testa, il quale ha parlato della necessità di “promuovere una svolta” ma a determinate condizioni. “Il mio”, ha detto, “è un sì assoluto alle riforme, considerato che viviamo un momento di profonda crisi, nel Paese, ma il mio è un sì a riforme costruttive e non distruttive né demagogiche e soprattutto chiedo che le riforme nascano dal dialogo, dal confronto”.

Testa ha bocciato il termine “casta” che spesso viene utilizzato per bollare i liberi professionisti che difenderebbero delle “rendite di posizione”. “Non è corretto”, ha aggiunto, “far passare a prescindere il concetto di categorie privilegiate perché mai nessuno rimarca, di contro, gli oneri che sono in capo dai professionisti in termini di responsabilità. In un momento in cui l’Italia è guidata da un Governo tecnico, poi, da parte del Consiglio dei ministri ci dovrebbe essere una maggiore fiducia nei confronti dei professionisti”.

“Le riforme che hanno già avuto il via libera della commissione Industria del Senato”, ha proseguito Testa, “sembrano andare incontro alle istanze poste dai liberi professionisti ma il confronto è ancora tutto aperto per la riforma degli ordinamenti per cui è bene sottolineare in questa fase tutte le richieste delle categorie. Devono essere richieste finalizzate a difendere non la cosiddetta casta, ma la professionalità acquisita che rappresenta una garanzia per i cittadini, a cui vanno garantiti servizi efficaci ed efficienti. La strada da seguire deve essere quella di una riforma costruttiva che sia in grado nello stesso tempo di conservare tutto ciò che di buono hanno fatto fino ad ora i professionisti per la crescita del Paese”.

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