Pescara. “Il Collegio dei Revisori dei Conti in data odierna ha ritenuto di non poter rilasciare il parere favorevole alla proposta di Delibera di Consiglio da noi predisposta con cui avevamo previsto il posticipo della prima rata del pagamento della Tari al prossimo 30 aprile”.
Arriva dall’assessore comunale alle Finanze, Giuliano Diodati, la brutta notizia per i pescaresi in ritardo con il pagamento della prima rata della tassa sui rifiuti. “Stiamo cercando di venire incontro alle esigenze dei cittadini che hanno intenzione di usufruire della dilazione”, spiega Diodati, “esplorando una possibilità studiata dai nostri uffici finanziari e offerta dallo Statuto del Contribuente e da altre normative di riferimento, che ci consentirebbero di non applicare sanzioni, né interessi se il pagamento della Tari avvenisse entro il prossimo 10 aprile”.
Lo Statuto del Contribuente all’articolo 3, secondo comma, stabilisce infatti che in ogni caso le disposizioni tributarie non possono prevedere adempimenti a carico dei contribuenti la cui scadenza sia fissata anteriormente al 60° giorno della data della loro entrata in vigore o dell’adozione del provvedimento di attuazione in essa espressamente prevista. “La delibera del Consiglio Comunale in approvazione alle tariffe Tari 2017”, aggiunge Diodati, “costituisce atto prodromico e un allegato obbligatorio alla delibera di approvazione del Bilancio di Previsione 2017-2019 ed è stata approvata con atto n. 20 lo scorso 10 febbraio e, dunque, in applicazione del principio di collaborazione tra Pubblica Amministrazione e contribuente, principio previsto dall’articolo 10 della legge n. 212 del 2000, non saranno applicate sanzioni, né interessi al pagamento della rata Tari, se questo avverrà entro il prossimo 10 aprile”.
Non basta, però, per attirare le critiche dell’opposizione: “La giunta Alessandrini non concederà alcuna proroga”, polemizza il capogruppo di Forza Italia Marcello Antonelli,, “il Collegio dei Revisori dei Conti ha bocciato la proposta sbandierata dall’assessore Diodati, paventando il danno erariale e ricordando che, molto più semplicemente, la proroga, se necessaria, andava deliberata prima della scadenza della prima rata, ovvero prima del 31 marzo scorso, dato assolutamente prevedibile e scontato, che di nuovo sottolinea la superficialità della giunta”.
“Ora però il problema ricade sulle spalle dei cittadini incolpevoli”, conclude il forzista, “che si ritrovano con bollettini già scaduti in mano, in molti addirittura non l’hanno neanche ricevuto, e oggi non sanno quanto devono pagare e se verranno applicate le ingiuste sanzioni”.