Lo scenario, dunque, è cambiato: dalla Commissione Grandi Rischi, si passa ora alla inchiesta sui Fondi Giovanardi.
Una vicenda giudiziaria nata nel maggio del 2010, che ruota attorno alle figure di Fabrizio Traversi, 62 anni di Roma, e Gianfranco Cavaliere, 36 anni dell’Aquila, entrambi sottoposti all’obbligo di dimora. I due, secondo gli inquirenti, avrebbero costituto una serie di associazioni onlus collegate tra loro ed una fondazione denominata “Abruzzo solidarietà e sviluppo” (della quale Mons. D’Ercole è stato vicepresidente) finalizzata all’acquisizione di fondi idonei alla realizzazione di progetti per i Comuni del cratere. L’obiettivo era quello di distrarre somme previste dai ‘fondi Giovanardi’ per la popolazione del cratere sismico.
Nel registro degli indagati, oltre a Mons. D’Ercole, Traversi e Cavaliere, risultano iscritti anche altri nomi eccellenti, come l’ex assessore provinciale Mimmo Srour, il sindaco di San Demetrio ne’ Vestini Silvano Cappelli ed il presidente di Eurispes Abruzzo Nicola Ferrigni.
L’intercettazione pubblicata sul sito di Repubblica.it, aggiunge nuovi elementi. Secondo la Procura dell’Aquila, infatti, dietro la onlus sponsorizzata dalla Curia dell’Aquila, si nascondeva una vera e propria truffa. L’obiettivo era quello di mettere le mani su una parte dei 12 milioni di euro di fondi pubblici destinati alla ricostruzione post-sisma sisma. E nella telefonata intercettata, il prelato, giunto a L’Aquila dopo il terremoto, chiama Giovanardi per “raccomandare” i progetti della sua Onlus. “E’ ovvio che con questo nostro progetto probabilmente daremo fastidio a qualcuno” dice D’Ercole. “Appena il Commissario di Governo mi darà il via, porterò i soldi a L’Aquila” aggiunge Giovanardi, ma il vescovo è convinto che “troveranno un cavillo, perché a loro dà fastidio che un’altra persona sia riuscita a fare quello che avrebbero dovuto fare loro”. Comunque “i nostri progetti sono già pronti”.