L’Aquila, ricostruzione centri storici: il premier Monti firma l’ordinanza. E Del Corvo alza la voce

laquila_terremotoL’Aquila. Il Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Monti, ha firmato ieri l’ordinanza n. 3996, che disciplina la ricostruzione nei centri storici dei comuni colpiti dal sisma. L’articolo 1 stabilisce che gli interventi di riparazione e ricostruzione degli edifici localizzati nei centri storici dovranno essere realizzati attraverso i piani di ricostruzione, anche per piani stralcio, ferma restando la necessità di un documento di pianificazione unitario.

Il Comune autorizza prioritariamente gli interventi volti al ripristino ed alla realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria nei centri storici, stabilendone tempi, modalità di esecuzione ed oneri. Qualora le spese occorrenti per la riparazione con miglioramento sismico degli edifici vincolati dovessero essere superiori ai limiti stabiliti dalle ordinanze n. 3881 e 3917, la parte eccedente è ammessa ad un ulteriore contributo tenuto conto della situazione economica individuale del proprietario. Per accedere al contributo di riparazione, ricostruzione o acquisto di edifici privati ricadenti negli ambiti assoggettati ai piani di ricostruzione, inoltre, l’interessato deve presentare al sindaco un’apposita domanda entro 180 giorni dalla pubblicazione dell’atto di adozione del piano di ricostruzione sull’Albo Pretorio del comune e salvo i diversi termini in esso stabiliti. Il Comune, in questo caso, svolge l’istruttoria sulle domande presentate verificando i presupposti per la concessione del contributo, la coerenza degli interventi con quanto previsto nel piano di ricostruzione e con il regolamento igienico sanitario vigente, nonché l’equivalenza dell’abitazione sostitutiva da acquistare con quella distrutta. Entro 90 giorni dalla presentazione della domanda, il sindaco del Comune autorizza gli interventi, determina il contributo in base alle spese giudicate ammissibili e ne dà immediata comunicazione agli interessati.

Gli importi stabiliti dall’ordinanza sono raddoppiati per gli interessati al contributo che intendono ottenere il finanziamento agevolato.

Agli interventi di riparazione o ricostruzione delle parti comuni e strutturali di edifici o di aggregati edilizi in cui la proprietà pubblica è maggioritaria, provvede il Commissario delegato, avvalendosi del competente Provveditorato interregionale alle opere pubbliche o dei soggetti pubblici proprietari, su richiesta del consorzio. Il Dipartimento della protezione civile, invece, provvede all’espletamento delle procedure amministrative connesse alle occupazioni d’urgenza ed alle espropriazioni. Infine, è prevista la fusione delle due contabilità speciali del Commissario delegato per la ricostruzione, mantenendo una gestione separata, anche ai fini della rendicontazione, degli interventi di ricostruzione e di quelli emergenziali.

E, a proposito di ricostruzione, ad alzare la voce stavolta è il presidente della Provincia, Antonio Del Corvo, secondo cui “a L’Aquila, nell’era del Governo Monti come in quella che è stata del Governo Berlusconi, purtroppo, ad oggi, si rileva un“unico comune denominatore e cioè che la ricostruzione stenta a ripartire”.

“Nonostante il cambio al vertice” aggiunge Del Corvo “da un Governo di centrodestra con a capo il leader del Pdl, Silvio Berlusconi, accusato spesso dal centrosinistra di aver fatto mancare un adeguato sostegno al capoluogo ferito, a seguito dell’emergenza sisma del 2009, al Governo tecnico di Mario Monti, il risultato, purtroppo, sembra non essere cambiato. Infatti, ancora oggi, come ieri, si rileva la mancanza dei piani di ricostruzione da parte del Comune dell’Aquila, per la rinascita della città. Come la Protezione Civile, auspichiamo che dopo gli ulteriori solleciti gli amministratori comunali diano risposte concrete attraverso la presentazione dei piani di ricostruzione di cui, evidentemente, anche il Governo Monti, necessita per il futuro dell’Aquila e dei suoi cittadini”.

 

Il commento dell’assessore comunale alla Ricostruzione, Pietro Di Stefano. Il presidente della Provincia Del Corvo interviene con fare polemico sulla ricostruzione e si scaglia contro il solo Comune dell’Aquila. Il presidente ha avuto modo di accertare la serietà del Comune nella vicenda dell’accordo di programma dell’ex palazzo della Prefettura, di proprietà della Provincia, conclusasi per quanto ci riguarda con la notifica unanime da parte del Consiglio comunale. Ora aspettiamo con un certo interesse che venga celermente svolta la gara di appalto per il successivo inizio dei lavori. In quanto ai piani di ricostruzione, se il Presidente guardasse bene le procedure, le normative e gli ostacoli frapposti, scoprirebbe, a dispetto dei tre anni di cui parla, che i Comuni dispongono, da soli sette mesi, dei riferimenti normativi necessari per poter elaborare i piani di ricostruzione. Anzi, ad essere precisi, la tanto attesa ordinanza sui centri storici, indispensabile per meglio disporre la programmazione, si è materializzata nella giornata di ieri con il n.3996 ed è un vero colpo per i centri del cratere. In questa situazione e con queste premesse i piani di ricostruzione sono, e restano, un mero puntiglio e non altro. Ma visto che da un anno si parla di piani inviati al commissario, da parte di altri Comuni, oltre quello per Onna, vorrei chiedere pubblicamente a Chiodi e a Del Corvo per quanti di essi è stata raggiunta la sospirata intesa che, da elemento di dettaglio, si è trasformata nel più complesso burocratese.

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