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Chieti, chiuso e trasferito a Pescara l’ufficio provinciale di Caccia e Pesca

Chieti. “Ancora un abuso, “d’ufficio”, sulla città di Chieti, anche in questo caso sono costretto – dichiara Mauro Febbo – denunciare l’ennesima soppressione da parte della Regione in complicità con la Provincia, guarda caso tutte e due targate PD, dopo il nefasto riordino sanitario privato e pubblico, l’abbondano economico e la cattiva gestione delle Case di riposo di Chieti, i ritardati finanziamenti alla cultura come per il teatro Marrucino, gli uffici provinciali dell’ambiente trasferiti a Pescara, la sede ex- Arpa, ora TUA sempre trasferiti a Pescara, il Ciapi mortificato, l’Universita sradicata dalla città di Chieti, gli inesistenti finanziamenti per Chieti per le frane, le promesse ancora non mantenute sugl’interventi per il territorio cittadino riguardo al dissesto idrogeologico pregresso e con le conseguenze gravi che anche Chieti ha riportato i ripetuti eventi sismici ed gli eventi metrologici straordinari dello scorso gennaio 2017, per non parlare del “capriccio” Dalfonsiano del nuovo Ospedale con un irrealizzabile project financing rivolto tutto a scippare Ospedale e Università alla ns Città ora come dal documento fotografico allegato a questo comunicato un altro importante ufficio provinciale viene chiuso e spostato a Pescara, senza nessuna concertazione con gli enti interessati.

 Un ufficio che riveste, non solo un ruolo amministrativo, per l’indotto che genera in termini di microeconomia con gli utenti (tra cacciatori, pescatori e raccoglitori di funghi parliamo almeno di 9.000 persone) ma anche per la storicità della funzione dell’ufficio stesso, quello,appunto, di caccia e pesca che racchiude una tradizione storica del più grande territorio provinciale della regione Abruzzo,quello di Chieti.

 Tutto questo con una Presidente di Giunta Regionale Luciano D’Alfonso, che pensa solo a fare il Sindaco di Pescara e non il Presidente della Regione, dove, quanto meno avrebbe un debito elettorale su Chieti ricevendo quasi 12.000 mila preferenze, nelle ultime elezioni regionali, di cittadini teatini, che sta ringraziando, e non solo loro, con un continuo e sistematico spoliazione di quella che è la vocazione soprattutto e non solo culturale ed amministrativa- tuona il Consigliere Regionale Febbo.

 Prima di procedere a siffatta sciagurata decisione , sarebbe stato opportuno che la regione interpellasse provincia e comune , come d’altronde si sarebbe dovuto fare per altre future destinazioni di uffici come quello dell’ambiente e della sede della TUA, – conclude Mauro Febbo -per chiedere disponibilità logistica al fine di lasciare queste attività in città. Ma ancor più grave è che SOLO l’ufficio provinciale di Chieti viene chiuso e trasferito (a Pescara) mentre per Teramo, L’Aquila ed ovviamente Pescara restano dove sono, così come accaduto per l’Ufficio Ambiente, una condotta inqualificabile è intollerabile “.

La misura è stracolma, – incalza il Consigliere comunale e provinciale Emiliano Vitale – mi tacciano e ci tacciano di essere campanilisti , ma diversamente non si può essere se questo è l’atteggiamento della politica regionale che predilige in tutto e per tutto una sola città e quando ogni giorno ci si sveglia, ti manca un pezzo, ti strappano qualcosa che è della città da sempre ed in nome, l’ho sempre detto e lo ripeto, di un “aborto politico” del 2012,sempre targato PD, con il “riordino delle province” – continua Vitale – che a questo punto, dopo la bocciatura del referendum, bisognerebbe valutare se costituzionalmente è ancora valido riorganizzare così le devoluzioni amministrative. Quesito che girerò ad uno o più legali” “Forse – conclude Vitale – il dialogo istituzionale non serve più, visto che c’è peggior sordo di chi non vuole sentire, altresì bisogna iniziare a scendere in piazza, anzi andare fare visita al Consiglio Regionale e soprattutto mi rivolgo ai miei colleghi consiglieri comunali di minoranza del PD (ed affini), con una sola domanda, Dove siete!? Ma non avete il coraggio di alzare la voce? Questa è Chieti!”.