L’Aquila. ‘Due lettere chiudono il Gran Sasso, ecco le spiegazioni. Sono in possesso di due lettere, la prima da parte della Leitner, ditta costruttrice degli impianti, che il 1° marzo prende le distanze dalle rassicurazioni pubbliche da parte del presidente e spiega che l’intervento non è opportunamente certificato, sia perché non fa parte del capitolato, sia perché i lavori sono stati svolti solo parzialmente dalla Leitner.
Come se non bastasse, l’Ustif, che è l’ente ministeriale che si occupa dei controlli, il giorno seguente, intima la chiusura della stazione, rilevando una discrepanza tra le dichiarazioni del 24 dicembre 2016 sulle condizioni di sicurezza certificate dal Ctgs in quella data e l’entità dei danni emersi a distanza di soli due mesi con la necessità di porre rimedio con nuovi lavori’.
Il capogruppo di Forza Italia al Comune dell’Aquila, Guido Quintino Liris, torna a tuonare contro l’Amministrazione Cialente, che a suo giudizio non ha mai creduto fino in fondo allo sviluppo del Gran Sasso e delle sue risorse.
‘Inoltre, gli interventi effettuati non hanno la certificazione della ditta Leitner e non c’è stata alcuna relazione sui lavori svolti, quindi, per l’Ustif non ci sono le condizioni di sicurezza per mantenere gli impianti aperti.
Un altro duro colpo per l’economia del territorio e per le attività ricettive e commerciali del comprensorio, l’ennesima brutta pagina amministrativa della Giunta Cialente. Chiusa la stazione, chiusa la Scuola sci, colpito in maniera letale il sogno turistico della stazione più alta dell’Appennino.
La colpa non è della Leitner o dell’Ustif: almeno si abbia il coraggio di dire la verità di dire ai cittadini aquilani, e cioè che il Capoluogo di Regione è amministrato da dilettanti allo sbaraglio, che non hanno mai creduto nel Gran Sasso e nel suo sviluppo’, conclude Liris.