Spoltore. Oltre cento bambini rischiano di non essere iscritti alla scuola materna di Santa Teresa per mancanza di posti. L’allarme viene lanciato da Enio Rosini, capogruppo uscente del Pdl di Spoltore. “La preside della scuola del capoluogo” dichiara Rosini “si trova obbligata a reperire tali spazi nell’istituto di Santa Teresa a scapito della materna per recuperare tre aule da destinare ad altrettante quinte classi delle primarie ospitate nel plesso attualmente chiuso. Praticamente una scelta senza alternative visto che, a differenza della scuola elementari, la materna non è obbligatoria”.
Ma non è tutto perché, oltre a questo, ci sono anche i problemi relativi al loro accudimento da parte di genitori che lavorano o che, comunque, non possono permettersi la spesa di una scuola materna privata il cui costo è di circa 450 euro al mese oltre i pasti che incidono per altri 60 euro per un totale che supera i 500 euro mensili. “Un vero e proprio salasso per le tasche delle famiglie di Spoltore” prosegue Rosini “già messe a dura prova dalla crisi economica, che si somma alle spese che mamme e papà dovranno sobbarcarsi per trasportare gli alunni più grandicelli delle medie, ospitati dal Comune di Pescara nelle scuole Virgilio e Carducci, come ha già anticipato il commissario prefettizio De Vivo”.
Una situazione insostenibile, il viavai dei bimbi sugli scuolabus e la batosta economica per i genitori, che ha responsabili precisi. “Si tratta della classe politica che ha gestito l’amministrazione comunale di Spoltore negli ultimi 15 anni all’insegna di approssimazione, incapacità e assenza di programmazione” conclude. “Personaggi noti a tutti e che contro ogni logica di investimento e risparmio, hanno sperperato oltre 460mila euro l’anno per trasportare gli alunni nella scuola di Spoltore capoluogo piuttosto che pensare, progettare e realizzare, con la stessa cifra e nel corso delle diverse annualità, un valido polo scolastico tra le frazioni di Villa Raspa e Santa Teresa che di fatto è un nuovo polo residenziale in grado di attrarre anche altri studenti dalle aree interne”.