Canosa Sannita. A Canosa Sannita spunta un progetto per un impianto industriale di trattamento di fanghi e combustione di gas in mezzo ai vigneti più famosi della regione.
Domani conferenza dei servizi, proposta di variante al Piano Regolatore Comunale per mutare la destinazione dei suoli da agricola ad industriale. Forum H2O e Nuovo Senso Civico: follia, si usino le aree industriali esistenti e tecnologie diverse per la gestione dei fanghi. Il fiume Venna è già fortemente inquinato, non si può appesantire la pressione antropica in quel territorio.
Spunta il progetto di un impianto di trattamento di migliaia di tonnellate di fanghi a Canosa Sannita nel pieno delle campagne famose per la presenza dei migliori vigneti della regione, a soli 600 metri dal confine comunale di Tollo e a 500 metri dal comune di Giluano teatino, lungo il fiume Venna.
Per domani è convocata la Conferenza dei Servizi sulla variante al Piano regolatore del Comune di Canosa Sannita, per cambiare la destinazione d’uso, da agricola ad industriale, dell’area dove la ditta Risaliente srl vorrebbe far sorgere l’impianto.
Il progetto prevede l’uso dei fanghi, che sono classificati quali rifiuti, per la formazione di gas da bruciare in loco per produrre energia elettrica, con ovvie ricadute sul territorio.
Il Forum H2O e l’associazione Nuovo Senso Civico ritengono che sia una vera e propria follia pensare di inserire un impianto industriale che può essere potenzialmente fortemente impattante in una delle aree a maggiore produzione agricola della Regione.
In primo luogo si usino le decine di aree industriali ed artigianali esistenti per la localizzazione degli impianti e si verifichi attentamente l’esistenza di adeguati servizi di depurazione e monitoraggio ambientale. Anche le tecnologie utilizzate possono essere meno impattanti.
Ricordiamo che il fiume Venna è già oggi fortemente inquinato, con la presenza addirittura di Salmonella. È del tutto evidente che in quel territorio non si può pretendere di aumentare la pressione antropica.
Forum H2O e Nuovo Senso Civico, venute a conoscenza del progetto solo ieri sera tardi, hanno inviato stamattina una prima nota di opposizione al SUAP di Chieti, contestando anche la mancata pubblicazione di tutta la documentazione inerente il progetto, prevista dalla Convenzione di Aarhus. A quanto abbiamo potuto verificare sui siti istituzionali (SUAP, Comune) risultano pubblicati solo una relazione dell’azienda con la richiesta di non assoggettare la Variante a Valutazione Ambientale Strategica e la convocazione della conferenza dei servizi. Crediamo che i cittadini abbiano il diritto di avere una piena informazione su quanto sta per accadere al loro territorio.