Casalincontrada, Montanaro: “Gli asini hanno la testa dura”

sergio_montanaroCasalincontrada. “Alla fine ce l’abbiamo fatta. Verrebbe da esultare per il fatto di essere riusciti, sudando le proverbiali sette camicie, a portare finalmente anche a Casalincontrada la discussione sullo stabilimento di trattamento rifiuti in  Consiglio Comunale”.

E’ quello che ha detto in una nota il capogruppo di “Casale Futuro” al Consiglio Comunale di Casalincontrada, Sergio Montanaro, sulla convocazione del Consiglio del prossimo 20 ottobre 2011, che tra i punti dell’ODG prevede anche lo stabilimento  di trattamento rifiuti di Brecciarola, ed ha poi continuato dicendo: “Per la verità ci avevamo provato, presentando un ordine del giorno con richiesta di convocazione del Consiglio entro 20 giorni, come da regolamento, già il 1° settembre, ma ci siamo visti rigettare la proposta. Contro ciò che chiaramente contempla il regolamento per il funzionamento del consiglio comunale  la proposta è stata dichiarata non di competenza consiliare non con un atto firmato dal segretario comunale ma da un atto firmato dal sindaco e per questo ci siamo rivolti ancora una volta al Prefetto di Chieti. Ancora una volta il sindaco ha ritenuto fare ciò che vuole infischiandosene dei regolamenti e dello Statuto. Capo III Art. 20 del Regolamento comunale che segnatamente nei suoi primi tre commi recita quanto segue:
1. I consiglieri hanno, diritto d’iniziativa su ogni argomento sottoposto alla deliberazione del Consiglio Comunale. Essi esercitano tale diritto mediante la presentazione di proposte di deliberazione e di emendamenti alle deliberazioni iscritte all’ordine del giorno del consiglio.
2. I consiglieri hanno facoltà di presentare proposte di deliberazioni concernenti materie comprese nella competenza del consiglio comunale stabilita dalla legge e dallo statuto.
3. La proposta di deliberazione, formulata per iscritto accompagnata da una relazione illustrativa, ambedue sottoscritte dal consigliere proponente, è inviata al sindaco il quale la trasmette al segretario comunale per l’istruttoria. Il segretario comunale esprime parere anche sulla competenza del consiglio a trattare l’argomento. Il sindaco iscrive la proposta all’ordine del giorno del primo Consiglio Comunale indicando, con l’oggetto, il consigliere proponente.
Quindi giovedì 20 alle 18,30 presso Villa de Lollis si potrà finalmente conoscere il vero pensiero di tutti i consiglieri comunali, sia essi di minoranza che di maggioranza, almeno ce lo auguriamo. In ogni caso sui due ordini del giorno presentati riferibili alla zona artigianale di Casalincontrada e quindi anche alla possibilità che in detta zona artigianale si possa realizzare lo stabilimento per il trattamento dei rifiuti si dovrà esprimere un voto palese. Anche in questa occasione il sindaco ha voluto dare il proprio segno del comando convocando, sempre contro il regolamento, il Consiglio oltre i 20 giorni previsti. Ma ormai è notorio ed acclarato che i regolamenti e le regole in genere sono indigeste a questa maggioranza che fonda le proprie fortune elettorali sul potere generato dal caos. I contenuti delle due proposte di deliberazione sono chiari ed inequivocabili. In uno ci si propone di modificare il comma 5 dell’art.9 delle Norme Tecniche di Attuazione allegate al P.R.E. per ricondurre le competenze della formazione di un comparto al Consiglio Comunale e non più alla Giunta come invece avvenuto sinora e come alla sempre più famigerata delibera di Giunta con cui si è dato inizio alla vicenda. Nell’altro ci si propone di riconfermare e ricondurre alla sola possibilità di insediamenti produttivi artigianali zolla zona artigianale di Casalincontrada come da P.R.E. vigente in quanto migliore soluzione per il rispetto e la salvaguardia del territorio e dell’ambiante. Nel contempo, noi di Casale Futuro, in collaborazione con alcuni consiglieri comunali di Chieti e Manoppello, con alcuni Consiglieri delle Province di Chieti e Pescara, stiamo lavorando ad un documento che impegni le rispettive amministrazioni a chiedere la piena applicazione alla Regione Abruzzo di quanto approvato nel 2007 con il Piano della qualità dell’aria, dando anche sostegno alla diffida inoltrata in tal senso dal WWF e richiedendo una immediata moratoria per verificare cosa non ha funzianato e perché. Questo si aspettano i cittadini – ha concluso Sergio Montanaro – risposte con i fatti”.

Francesco Rapino

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