Chieti. “Continuano gli scippi a danno della città di Chieti”. Così il vicesindaco del capoluogo teatino, Bruno Di Paolo, descrive la decisione del direttore generale della ASL, Francesco Zavattaro, che ha scelto di spostare il finanziamento di oltre un milione di euro previsto per il vecchio ospedale “SS. Annunziata” di Chieti al presidio ospedaliero “G.Bernabeo” di Ortona. “Il tutto” precisa Di Paolo “senza specificare quale sarà la futura programmazione e dove nascerà il nuovo Polo Sanitario teatino”.
Secondo il vicesindaco si tratta di “un colpo basso alla città di Chieti”, che non tiene conto delle esigenze dei cittadini. L’amministratore ricorda, infatti, che attualmente presso l’ex “SS. Annunziata” si eseguono oltre 40 prelievi giornalieri, si tengono quotidianamente molte visite specialistiche ed è inoltre presente il P.u.a., oltre alla Medicina dello Sport, all’Ufficio del Dipartimento Tecnico ed al Distretto Sanitario di Base.
“E’ di tutta evidenza” accusa Di Paolo “il danno che questa decisione comporterà per la zona, già praticamente “desertificata” da un punto di vista economico all’indomani della chiusura dell’ex Presidio Ospedaliero cittadino, ma soprattutto per quei pochi operatori commerciali che strenuamente ancora oggi sopravvivono pur tra mille difficoltà. Un atto gravissimo da parte del Direttore Generale Zavattaro a conferma dell’atteggiamento che sin dal suo insediamento ha assunto nei confronti del territorio teatino senza, peraltro, sentire mai il dovere di confrontarsi, per tempo, con l’amministrazione comunale soprattutto su quelle tematiche che attengono ai bisogni dei cittadini che non possono e non devono essere trattate con questa inaudita superficialità. Come può un’amministrazione programmare per tempo interventi strutturali se non conosce quali sono i piani di sviluppo e programmazione della ASL? Quale sarà il futuro del Polo Sanitario della città? Ancor di più questa amministrazione comunale come può regolarsi soltanto su voci di corridoio secondo le quali il Direttore Zavattaro pare intenzionato a spostare tutti i servizi ambulatoriali presso il San Camillo, struttura all’apparenza adeguata, ma in realtà non funzionale alle esigenze dei tanti pazienti, specie gli anziani, che per raggiungerla sarebbero costretti a veri e propri tour de force? Sono lieto che il manager abbia ricevuto un premio dalla Regione per l’ottimo rendimento ma certamente da questo sostanzioso emolumento deve essere decurta la voce “Chieti” perché non ha dimostrato di avere diritto a gratificazioni speciali da parte della collettività teatina alla quale continua, con scientifica caparbietà, a sottrarre risorse e servizi”.