Pescara. In arrivo altri 213mila euro per la marineria pescarese, messa in ginocchio dall’emergenza di un porto collassato dopo il mancato dragaggio. La delibera della Giunta Regionale porta il risarcimento “de minimis” ad un totale di 500mila euro, ma sono pochissime le ditte che hanno aderito alla procedura di rimborso.
Con l’approvazione della variazione di bilancio la Giunta regionale ha dato il via libera definitivo allo stanziamento di ulteriori 213mila euro da destinare agli operatori della pesca, alle prese con l’emergenza del porto di Pescara. Lo ha reso noto l’assessore alla Pesca, Mauro Febbo, che ha spiegato oggi: “Tale importo si aggiunge ad altri fondi, già stanziati con una delibera nel mese di luglio, che prevedeva l’attivazione di un Bando specifico, per arrivare ad un totale di 500mila euro messi a disposizione in regime di ‘de minimis’ dalla Regione”. Lo scorso 3 giugno, dopo una primavera di caldissime proteste di marinai e operatori portuali, scagliatisi contro un dragaggio monco, ritardato e infine annullato, la Capitaneria di porto aveva interdetto l’accesso allo scalo, causando ulteriori danni al comparto. Interdizione che “non e’ di competenza dell’amministrazione regionale”, precisa Febbo, che aggiunge: “Subito dopo e’ stata convocata la Conferenza della Pesca che, esaminata la situazione, ha dato parere favorevole alla destinazione dei fondi proprio per questa emergenza. Vista anche l’attuale situazione, la Giunta regionale ha fatto uno sforzo enorme per stanziare tali fondi in regime di ‘de minimis’” I primi 287 mila euro stanziati erano costituiti da Fondi comunitari Fep, mentre questi 213 mila sono stato reperiti con una recente variazione al bilancio regionale, da destinare direttamente agli operatori della pesca. “Con l’approvazione della prima delibera”, spiega ancora l’assessore, “è stato attivato il bando in merito al quale nei giorni scorsi e’ stato stilato l’elenco delle istanze ammissibili. Dopo la verifica dei requisiti e la regolarità delle aziende richiedenti si potrà procedere alla liquidazione”. Finora, però, solo 5 aziende hanno presentato tutti i documenti richiesti, tra i quali il Durc, Documento unico di regolarità contributiva.
“Ci tengo a sottolineare la celerità con la quale abbiamo portato a termine l’iter, nel rispetto sia del tetto ‘de minimis’ a livello nazionale sia delle disposizioni e dei contenuti del Regolamento comunitario. Quindi per tutto quello che è di competenza della Regione Abruzzo gli impegni presi, anche in prima persona, con i pescatori sono stati pienamente rispettati e mantenuti”, conclude Febbo.