Chieti, maggioranza e opposizione disertano consiglio comunale contro sprechi dell’ente

corso_marrucinoChieti. Continua a far discutere il Consiglio comunale di Chieti, che questa mattina si è riunito in seconda convocazione per approvare un unico punto all’ordine del giorno riguardante la possibilità di partecipazione diretta dei cittadini via web alle sedute dell’assise cittadina.

La convocazione del Consiglio ha suscitato diverse reazioni da parte del mondo politico teatino, che ha in parte deciso di disertare la seduta. Ben 29, infatti, gli assenti, che hanno fatto sì che il Consiglio slittasse nuovamente per mancanza del numero legale.

In una nota il gruppo del Pd di Chieti ha spiegato di aver fatto tale scelta non per mancanza di rispetto verso l’assise o per scarsa attenzione nei confronti dell’argomento all’ordine del giorno, ma nell’ottica di risparmio e salvaguardia delle risorse cittadine.

“Rifiutiamo la logica del centrodestra al governo” spiega in proposito Alessandro Marzoli “che, pur disponendo di un’ampissima maggioranza, non garantendo il numero legale, ha preferito di fatto rimandare la scorsa seduta ad una seconda convocazione, anche se sarebbero bastati pochi minuti per concludere il Consiglio Comunale nella giornata di lunedì, facendo così risparmiare circa quattromila euro alle casse comunali. E’ incredibile come chi si lamenta di non poter gestire l’ordinaria amministrazione dell’ente Comune di Chieti per mancanza di risorse non sia fermo nella scelta politica di evitare sedute di Consiglio Comunale che creano di fatto una spesa inutile per l’ intera comunità teatina”.

Presenti alla seduta, invece, i consiglieri dell’Udc, che hanno preferito “protestare” rinunciando al gettone di presenza. “La nostra presenza” sottolinea il gruppo in una nota “è stata dettata da ragioni di rispetto istituzionale nei confronti del Consiglio comunale che rappresenta uno dei doveri principali del Consigliere comunale. Assolto il proprio dovere, i consiglieri dell’Udc hanno comunque deciso di rinunciare al gettone di presenza proponendo di istituire un Fondo Comunale in cui poter devolvere i compensi derivanti dall’attività consiliare (comprese le sedute consiliari solenni) che possa poi essere utilizzato a fini sociali”. Dello stesso avviso anche i consiglieri del Pdl, per lo più assenti o intenzionati a rinunciare al compenso giornaliero previsto per legge.

Il Consiglio comunale convocato risulta, insomma, essere inutile e dispendioso per la maggior parte dei partiti politici locali, che non approvano la necessità di un’apposita assise per un unico punto all’ordine del giorno.

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