Provincia di Chieti, consiglieri di maggioranza: “Il fallimento dell’Ente è dietro l’angolo”

etelwardo_sigismondi_e_federico_fioritiChieti. I consiglieri provinciali di maggioranza Paolo Sisti, Etelwardo Sigismondi, Giovanni Di Rito, Mario Di Paolo, Angelo Argentieri, Arturo Scopino e Luigi D’Alonzo, hanno emesso una nota in cui hanno parlato della non facile situazione finanziaria della Provincia di Chieti.

“Mentre l’ex presidente Tommaso Coletti trascina l’intera minoranza in una ormai sistematica campagna di mistificazione della realtà e tenta, per l’ennesima volta, di ingannare i cittadini – recita la nota – la Provincia di Chieti sta affondando ogni giorno di più sotto il peso dei debiti lasciati dalla sua amministrazione: tra gli ultreriori debiti, pesantissimi, che si sono da poco abbattuti sull’Ente e che decreteranno quasi sicuramente il dissesto finanziario, cioè il fallimento entro quest’anno. Si tratta di una ingiunzione di pagamento per oltre 2 milioni e 367 mila euro per i lavori effettuati nei palazzetti dello sport di Lanciano, Ortona e Vasto in occasione di Eurobasket 2007, un debito che rischia di affossare sia la Provincia che i Comuni chiamati in causa; di una fattura di Telecom di oltre 700 mila euro per presunti lavori inerenti la realizzazione di reti telefoniche nelle scuole e di un pignoramento per 800 mila euro per un contributo che, sempre l’amministrazione Coletti prometteva di concedere in occasione di Eubasket 2007 e che in origine era di 500 mila euro, ed è una di quelle situazioni davvero scandalose. Qualora venisse accertata la fondatezza di tali richieste non ci sarebbe alternativa al dissesto. Ed altri debiti continuano a venir fuori, tutti riconducibili alla gestione Coletti, frutto di contenziosi maturati per atti della sua amministrazione, come testimoniano date e documenti. La gravità della situazione finanziaria – continua la nota – ovvero la mancanza di soldi che ancora stiamo scontando, è testimoniata dalla situazione di cassa: per fronteggiare le spese ordinarie, dal pagamento degli stipendi a quello delle utenze, stiamo utilizzando, pur nel pieno rispetto della legge, fondi che hanno un’altra destinazione: in caso contrario si bloccherebbe anche l’attività amministrativa. Anche sulla richiesta della Corte dei Conti Coletti gioca a mistificare: la Corte dei Conti ha chiesto alcuni chiarimenti su determinate poste del Consuntivo 2009 ma soprattutto ha evidenziato e chiesto chiarimenti sul disavanzo, sui risultati negativi che emergono e che sono il frutto, Coletti lo sa bene, di una gestione che risente del completo prosciugamento delle risorse che la sua amministrazione ha operato sul bilancio del 2009 negli ultimi sei mesi della sua scellerata amministrazione, ovvero da gennaio a giugno 2009. Nel Bilancio di Previsione del 2009, che la sua amministrazione ha predisposto ed approvato, le risorse erano a dir poco insufficienti per far fronte alle spese obbligatorie; all’appello mancavano 11,7 milioni di euro, basti pensare, e lo ripeteremo fino alla nausea, che quel bilancio non prevedeva nulla nemmeno per i rimborsi delle spese sostenute dai Comuni per le elezioni 2009. E’ su questo che la Corte dei Conti oggi chiede chiarimenti. Strano, poi, che Coletti chieda oggi una verifica dei residui attivi e passivi, cioè di crediti e debiti: sono gli stessi che esistevano durante la sua amministrazione. Può dirci perchè lui, da presidente, non attivò una puntuale e precisa verifica di tutti i residui? Infine un’altra bugia ricorrente: le entrate per 1,5 milioni derivanti dalla vendita di immobili, non sono state destinate alla spesa corrente, come sostiene lui. Legga le carte e scoprirà che abbiamo dovuto affrontare spese di carattere straordinario per 1,6 milioni: fra queste, guarda caso, c’è una sentenza per 315 mila euro legata ancora una volta ad Eurobasket 2007. Paghiamo di nuovo il conto di spese ordinate dall’amministrazione Coletti ma che non avevano copertura finanziaria. Ma anche una valanga di bugie – conclude la nota – e lo diciamo a Coletti per l’ennesima volta, riuscirà a cancellare la montagna di debiti che la sua amministrazione ha lasciato alla Provincia e centinaia di migliaia di cittadini”.

Francesco Rapino

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