Chieti. “C’è una legge dello Stato che istituisce il Parco. Febbo ha fatto tutto un lavorìo per distruggere l’idea del Parco. E’ evidente che chiediamo le dimissioni di Febbo perchè ha gestito questo tema in modo demagocico”.
E’ quello che ha detto questa mattina il segretario provinciale del Pd, Camillo Di Giuseppe, in merito alla gestione delle vicende relative alla gestione del Parco della Costa Teatina.
“In questi giorni – ha continuato il vice segretario provinciale del Pd, Chiara Zappalorto – il Parco della Costa Teatina ha preso una piega che il Pd non avrebbe mai voluto che prendesse. L’assessore Febbo si è detto contrario al Parco. Noi siamo allibiti perchè innanzitutto a suo tempo dopo l’intervento del senatore Legnini, era stato votato all’unanimità, aveva votato anche l’assessore Febbo, sulla perimetrazione ed ora esprime la sua contrarietà. L’assessore ha fatto in modo di costruire una certa informazione che sottolineava la bontà e l’utilità del Parco per la provincia. Siamo allibiti anche dal comportamento del presidente Di Giuseppantonio perchè ad un certo punto non abbiamo più capito quale è la posizione di questo Ente rispetto alla realizzazione di questo Parco (in campagna elettorale aveva sbandierato la volontà favorevole). Ovviamente il Parco si farà, è legge, ma arriverà qualcuno che farà la perimetrazione come un commissario o chi per lui. Noi siamo preoccupati per questo perchè non c’è stata la sintesi ai tavoli tra gli Enti”.
“Fino a ieri – ha aggiunto il capogruppo del Pd in Provincia, Camillo D’Amico – abbiamo denunciato la totale assenza dell’Ente Provincia. La Provincia di Chieti poteva entrare a forbice in favore del Parco, invece ha eluso la discussione in merito ai tanti ventaggi che il Parco può portate. Avremmo voluto un tavolo con una figura terza per affrontare nel merito il tema del Parco”.
“E’ chiaro – ha concluso il segretario regionale del Pd, Silvio Paolucci – che l’assessore Febbo si dovrebbe dimettere. Ha messo contro i sindaci dicendo che la perimetrazione del Parco era competenza loro, invece così non è. Penso che i risultati negativi siano parecchi. Il Parco o lo si recepisce come valutazione dell’ambiente o, come noi auguriamo, come salvaguardia del territorio e valutazione dei suoi prodotti. Il Parco è una possibilità di sviluppo per il nostro territorio”.
Francesco Rapino