“Sono passaggi”, si legge in una nota del Pci Abruzzo, “facenti parte di un processo reale, testimoniato anche dal recente esito referendario, che chiede l’affermazione dei diritti primari, messi a dura prova dalle suggestioni ipnotiche e distruttive di chi vede nella cancellazione dei diritti la via del progresso e della crescita”.
“L’organismo pescarese appena eletto”, prosegue la nota, “è l’unico soggetto legittimato a ritessere e riorganizzare il PCI sul piano provinciale, nonché a rilasciare dichiarazioni ufficiali. Ad esso si fa riferimento per qualsiasi situazione e per qualsiasi collegamento col nazionale”.