L’Aquila. Tra il Commissario delegato per la Ricostruzione, presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, ed una rappresentanza dei Sindaci dei 26 comuni fuori cratere che hanno fatto ricorso al Tar, c’è stato questa mattina un importante chiarimento. Il Commissario ha, innanzitutto, fugato ogni dubbio sulla paternità dell’appello al Consiglio di Stato, avverso alla pronuncia del Tar che ha deciso una nuova istruttoria tecnica per quei territori.
“Si è diffusa in questi giorni una notizia falsa e strumentale secondo cui il Presidente della Regione, nella veste di Commissario, si sarebbe appellato contro il pronunciamento del Tar – ha spiegato meglio Chiodi – E’ una notizia totalmente falsa. Io non sono stato parte né nel ricorso di primo grado, né tantomeno nell’appello successivo”. Il Commissario ha osservato come si “stia giocando sull’equivoco, confondendo volutamente la figura del Commissario per l’emergenza (Bertolaso), con quella del Commissario per la Ricostruzione”. “In questo senso si è incardinato il ricorso al Consiglio del Stato – ha puntualizzato – promosso dall’Avvocatura dello Stato su sollecitazione del Consiglio dei Ministri, Dipartimento di Protezione civile”. Chiodi, in una lettera inviata prima del deposito dell’appello, si diceva favorevole a che si rinnovasse l’istruttoria per i 26 comuni extra cratere, così come indicato dal Tar stesso. Del resto, il Commissario Chiodi, subito dopo la pronuncia del Tar aveva categoricamente assicurato che non si sarebbe opposto, dimostrandolo poi con i fatti. “La situazione così falsa che si è venuta a creare – ha stigmatizzato stamane, a margine del faccia a faccia con i Primi cittadini – è la dimostrazione di come la classe politica abbia bisogno di crescere nel nostro Paese. Questo è un gioco al massacro, sleale, scorretto e volgare. Si preferisce vedere una scelta tecnico-giuridica superata da quella politica. Ma è una penosa convinzione frutto di retaggi del passato. La nostra cultura, abituata ad un sistema partitico, ci ha convinto di una politica che permeava tutto, si occupava di tutto, influiva su tutto. Poi sono arrivate le leggi – ha ricordato il Commissario – a far capire che la politica non ha il potere assoluto. Purtroppo molti personaggi non capiscono i loro limiti e pensano che non sia importante ‘fare’ quanto dimostrare di ‘esistere’, anche solo virtualmente”. Il Commissario ha richiamato i Sindaci a bandire la faziosità: “E’ il momento del lavoro e la conflittualità esasperata non giova a nessuno”. Chiarito il nodo “ricorso”, Chiodi ha posto l’accento su un altro argomento: la ricostruzione degli edifici pubblici, danneggiati con nesso di causalità dal terremoto, nei territori fuori cratere. “Stiamo lavorando per ottenere qualche risultato ed e’ su questo che dovremo concentrarci adesso. Tutti insieme”.