Pescara. Un week end terribile, quello appena trascorso, per la mobilità e il traffico sulla riviera cittadina. L’occhio del ciclone: i parcheggi, sempre troppo pochi per i balneari pescaresi e dei dintorni, specialmente se vengono a mancare quelli sulle aree private che hanno dato ossigeno alla città nelle stagioni precedenti. Fioccano le multe e l’opposizione affonda il colpo polemico nel fianco dell’Amministrazione Mascia.
L’ultima domenica di giugno è, da sempre, la prima domenica calda dell’estate. Temperature a parte, è questo il periodo in cui gli stabilimenti pescaresi cominciano ad ‘esplodere’ di balneatori, e con essi i parcheggi, specialmente quelli della Riviera nord. Si aggiunga che, rispetto all’anno scorso, i mille posti auto garantiti dal parcheggio privato dell’area ex Naiadi sono venuti a mancare, insieme al raggiungimento di un accordo tra i proprietari e l’amministrazione comunale, e rimane facile immaginare il caos in cui è piombato il lungomare sabato e ieri. Salvi gli automobilisti più mattinieri, che hanno occupati gli stalli liberi lungo i marciapiedi, uomini e donne accaldati ed esasperati hanno deciso di spingere l’infradito sul freno nel primo simil-parcheggio disponibile; i risultati sono stati 250 verbali elevati dalla polizia municipale e varie auto rimosse dal carro attrezzi, giallo come le facce di chi, con la sabbia tra le dita, si è ritrovato appiedato a fine giornata balneare senza automobile.
Una situazione che serve, caldissima, la polemica sul piatto dell’opposizione, pronta da scagliare contro la Giunta Mascia. Antonio Blasioli, consigliere comunale ed ex assessore alla Mobilità per il Pd, nel ricostruire quanto fatto dalla Giunta Mascia fin dal suo insediamento, sottolinea come nell’estate 2009 il centrodestra “motorizzava persino il marciapiede”, realizzando una corsia di su quello della riviera Nord per accedere meglio agli stalli di sosta, e i componenti della Giunta “giustificavano l´ingiustificabile sostenendo che mai e poi mai sarebbero scesi a patti con gli imprenditori proprietari dei terreni prospicienti il complesso Le Naiadi a Pescara”. Situazione rovesciata dopo 12 mesi, quando “come per magia però quei terreni con gli oltre 1000 posti auto venivano ottenuti dal Comune, non si comprende bene a quale patto e per quali condizioni, risolvendo temporaneamente la questione parcheggi”, aggiunge Blasioli. Tra accordi e disaccordi, si è arrivati a fine giugno con una precaria certezza sul dove si può, si paga o non si paga per lasciare la macchina per andare tranquilli sotto l’ombrellone. “Come si è potuti arrivare con l´acqua alla gola in prossimità dell´estate e con luglio alle porte a lavorare su improbabili alternative?”, chiede indignato il democratico.
Soluzione 1: ripristinare i parcheggi sul marciapiede nord. Proposta con validità da vagliare è quella proveniente da Adele Caroli, presidente della commissione Mobilità: “In una situazione d’emergenza come questa, è necessario intanto ripristinare i parcheggi sui marciapiedi, anche se questo significa chiedere un sacrificio ai tanti che raggiungono le spiagge a piedi oppure in bicicletta”. La Caroli, dunque, si getta sul drastico, ma chiarisce: “Si tratta di una situazione temporanea, che potrebbe alleviare, come già successo in passato, la vita di centinaia di pendolari che sono costretti ad utilizzare la macchina per andare al mare. Una città turistica come quella di Pescara non può subire la carenza di posti auto e, a prescindere dalle responsabilità che hanno generato questa situazione, bisogna ora garantire la fruibilità delle spiagge e della città”.
Soluzione 2: sopprimere le corse degli autobus. I maggiori disagi si verificano nel tratto più a nord del lungomare, tra la rotonda prospiciente via Cavour e il confine con Montesilvano. A sud della Nave di Cascella, invece, dove il lungomare si restringe, a creare disagi è il rischio di collisione tra le auto parcheggiate al bordo del marciapiede e gli autobus costretti a percorrere uno spazio risicatissimo. Problema già esposto in una nota FILT CGIL – FIT CISL e UIlT Uil, sindacati dei trasporti nell´aprile 2010, evidenziando come gli autisti della Linea 15 “sono costretti ad invadere la corsia opposta in quanto le dimensioni della stessa sono inferiore ai limiti del codice della strada (2,50 metri anziché 2,75)”. L´allarme poi si è aggravato con l´acquisto dei nuovi autobus a metano, più larghi di dieci centimetri dei precedenti. Una difficoltà sottolineata anche dall´allora Prefetto Orrei che con nota sempre del 26 aprile 2010, nell´ambito di una procedura di raffreddamento per uno stato di agitazione degli autisci, invitava Comune e GTM a porre rimedio ai problemi segnalati. “Con verbale del 10 giugno 2011”, spiega nuovamente Blasioli, “cioè sottoscritto in piena estate e a 15 mesi di distanza da quella lettera del Prefetto il Comune, l´Assessore Fiorilli invitava nuovamente la GTM a soprassedere fino a settembre, data in cui avrebbe tolto i parcheggi lato monte, ma le organizzazioni sindacali FILT CGIL e UILTRASPORTI hanno preferito salvaguardare la sicurezza dei lavoratori, non accettando altre deroghe alla sicurezza stessa degli operatori”. “Pescara città turistica farà a meno quindi per l´estate dell´autobus 15 sulla riviera”, commenta l’esponente Pd la decisione di dirottare la corsa di ritorno del 15 su corso Vittorio Emanuele, “cui si somma la linea 10 che serve Pescara sud solo in direzione sud e per il breve tratto tra Via Vespucci e Via Pepe e il due barrato che serve la riviera nord solo da Viale Muzii ai grandi Alberghi, su cui questa Amministrazione non ha detto nulla circa il taglio per il periodo estivo di ben 25 corse giornaliere, con il passaggio da una frequenza di ogni 20 minuti ad una corsa ogni 30 minuti. Novità sconcertanti e di una certa consistenza, dunque, ma di cui l’amministrazione comunale non ha informato i cittadini, nonostante tutto fosse noto da 16 mesi”.
Daniele Galli