Chieti. Nel Consiglio Comunale di ieri a Chieti, è stato approvato il Piano di Zona dei Servizi Sociali. Questa mattina ne hanno parlato sia le forze di maggioranza che le forze di opposizione del Comune del capoluogo teatino.
“Vorrei ringraziare innanzitutto l’assessore De Matteo – ha rimarcato il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio – che ha presentato il Piano di Zona. Il Piano è stato ampliato anche ad altre funzioni. La votazione di ieri è stato un segnale evidente della compattezza della maggioranza, soprattutto sulle problematiche della città e sui temi sociali. Come Comune abbiamo fatto la scelta di non ridurre le spese sul sociale, ma l’abbiamo aumentata anche se con una percentuale non molto alta. Questo non ha potuto però coprire i tagli della Regione. Altro elemento che vorrei sottolineare è il rapporto con le associazioni e la formazione delle Commissioni per il gruppo di Piano. Importante è stato anche il fatto che ci sono state delle carenze di fondi. L’opposizione si è astenuta ed abbiamo portato a casa la maggioranza dei voti, comunque li ringrazio per non aver votato contro”.
“Noi abbiamo lavorato su un discorso di attenta analisi – ha spiegato l’assessore alle Politiche Sociali, Emilia De Matteo – verso quelli che sono gli obiettivi non obbligatori, noi non abbiamo voluto metterne di nuovi ed abbiamo pensato di razionalizzare le spese. Non solo abbiamo lasciato gli stessi elementi del passato Piano Sociale, quello del centrosinistra, ma abbiamo aggiunto elementi nuovi. La Regione Abruzzo sta lavorando su un piano tecnico in modo che ci sia un solo Piano, quello sanitario. Abbiamo deciso di adeguarci al Piano Sociale regionale. Tutto ciò che non troverà spazio qui, troverà spazio nel Piano Sociale europeo. Con il gruppo di Piano, abbiamo voluto che fosse un Piano aperto e dinamico. Quello che è fondamentale dire è che il Comune di Chieti ha messo l’80% di fondi propri e solo il 20% proviene dall’esterno. Siamo riusciti a fare lo stesso Piano con elementi innovativi.
Commenti anche dall’opposizione. “Il Piano di Zona passato ieri in Consiglio Comunale – ha sottolineato Riccardo Di Gregorio in una nota – ci consegna un Piano con una riduzione totale della spesa sociale pari a 1 milione di euro nel triennio 2011-2013. Nonostante gli sforzi (viene coperto dal Comune l’80% della spesa totale) ciò che balza agli occhi è una drastica riduzione dei trasferimenti regionali e statali dei rispettivi governi di centrodestra nonostante le dichiarazioni del sindaco Di Primio di alcuni mesi fa in cui si impegnava a sostenere lo stesso volume di finanziamenti degli anni precedenti. Attualmente mancano da parte del Comune 169 mila euro annui pari a circa 500 mila euro nel triennio 2011-2013. Ma soprattutto è presente nel Piano una riduzione di 130 mila euro annui per l’assistenta scolastica ai disabili. Nonostante le dichiarazioni di impegno da parte dell’assessore De Matteo e dell’assessore Giampietro a portare al più presto una variazione di bilancio in aula, la maggioranza consiliare ha bocciato un ordine del giorno dei gruppi di minoranza che impegnava l’amministrazione a rimpinguare con solerzia i fondi mancanti per un servizio che rientra nei livelli essenziali di assistenza. Le difficoltà del Comune di Chieti ad affrontare questo tipo di problematica sono il risultato di una serie di tagli indiscriminati alle Politiche Sociali che con il governo Berlusconi hanno portato da un volume di finanziamenti del fondo nazionale pari a 18 miliardi di euro per il 2007 a 9 miliardi di euro del 2010”.
“Noi abbiamo proposto un ordine del giorno – ha affemato Luigi Febo – che recupera i tagli. Secondo noi il Piano taglia i cittadini. Ci sono stati dei tagli ad esempio sulla spesa scolastica. Invece, per quanto riguarda l’ospitalità, ci sono dei problemi per le rette residenziali per gli anziani. Si è passati da un impegno di 200 mila euro dello scorso anno, ad un impegno di 110 mila euro di quest’anno. Alcuni elementi sono stati eliminati perchè si pensa di prendere risorse dai fondi europei, invece si dovrebbe pensare di fare uno zoccolo duro dove poi aggiungere. Poi c’è il discorso degli asili nido che non vengono nemmeno menzionati nel Piano di Zona. Il Piano Sociale deve coprire tutti i punti. La politica è importante e non è sufficiente dire che mancano le risorse”.
“E’ un Piano Sociale – ha replicato Vincenzo Ginefra – che si associa con la politica della Regione. Le risorse pubbliche devono essere meglio controllate, quindi non sono state inserite spese a pioggia, ma manteniamo le risorse economiche e le utilizzeremo qualora ce ne fosse bisogno. Quindi controlliamo le spese e le risorse da impegnare per poi eventualmente implementarle con delle variazioni di bilancio”.
Francesco Rapino