Chieti. Con nota inviata al presidente della Provincia di Chieti Enrico Di Giuseppantonio, la Commissione Europea ha ringraziato formalmente la Provincia di Chieti per aver approvato un documento in difesa della libertà religiosa dei cristiani nel mondo, presentato dal consigliere provinciale Paolo Sisti, capogruppo del PDL e ha riaffermato l’impegno e le iniziative dell’Unione Europea contro l’intolleranza e la discriminazione per motivi religiosi.
“Sono circa 200 milioni i cristiani nel mondo che stanno subendo persecuzioni e violenze –ha dichiarato in proposito Sisti-. Il fenomeno si concretizza in episodi di intolleranza, fanatismo e violenza, come testimoniano gli ultimi cruenti ed incresciosi fatti che si sono verificati in Egitto a danno dei cristiani copti. Con il documento approvato dal Consiglio provinciale si chiedeva all’Unione Europea di intraprendere iniziative concrete contro la persecuzione dei cristiani nel mondo e più in generale per garantire la libertà religiosa. Dalla affermazione incondizionata della libertà religiosa derivano la pace e la salvaguardia dei diritti fondamentali dell’uomo, primo fra tutti quello della sacralità della vita umana, ma tale principio di civiltà non può valere a senso unico”.
Oltre a condividere i principi enunciati dal Consiglio Provinciale di Chieti, la Commissione Europea ha illustrato le iniziative intraprese in difesa della libertà religiosa.“L’Unione Europea – si legge nella nota di ringraziamento inviata alla Provincia- prende iniziative contro l’intolleranza e la discriminazione per motivi religiosi, in particolare nel quadro dell’ONU e del forum dell’OSCE (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa). In seno all’OSCE l’Unione Europea ha contribuito ad elaborare impegni supplementari in materia di libertà di religione o di credo. Inoltre, in occasione della 63a della 64a sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, l’Unione Europea ha proposto la sua risoluzione sull’eliminazione di tutte le forme di intolleranza e discriminazione basate sulla religione o sul credo. In virtù dello strumento europeo per la democrazia e i diritti umani – conclude la nota- l’Unione Europea sostiene progetti della società civile volti a combattere a livello mondiale il razzismo, la xenofobia e la discriminazione basata, tra l’altro, sulla religione o sul credo”.