Pescara. E’ Kateryna Alerhush il consigliere aggiunto al Comune di Pescara, dove questa mattina si è svolta la conferenza di presentazione della neo-eletta e della Consulta degli Stranieri, entrambi scelti dalla popolazione straniera residente in città lo scorso 29 ottobre.
Alla conferenza hanno partecipato il sindaco Marco Alessandrini, l’assessore alle Politiche Sociali Antonella Allegrino, il consigliere Tonino Natarelli che ha seguito l’istituzione di questa importante figura e la consigliera eletta, Kateryna Alerhush, insieme ai 14 membri componenti della Consulta degli stranieri risultata eletta
“La Consulta ha un compito di raccordo”, illustra il sindaco Marco Alessandrini. “Raccoglierà le istanze degli stranieri e comunicherà con il consigliere aggiunto alla quale vanno i miei più vivi auguri e il più energico buon lavoro. A Kateryna e alla Consulta il benvenuto, con la consapevolezza che le cose da fare sono tali e tante perché Pescara è una città dei diritti, a cominciare da quelli di rapprensentanza, ed è una città inclusiva, che da sempre accoglie. Questa tradizione sono certo si potrà trasformare in dialogo aggiungendo la voce degli oltre 4.000 stranieri residenti in città in seno al nostro Consiglio Comunale”.
“Abbiamo portato a termine questa operazione che è stata voluta dal sindaco e dal Consiglio Comunale per replicare una felice esperienza che c’era stata con il sindaco D’Alfonso”, aggiunge il consigliere comunale Tonino Natarelli. “La presenza degli stranieri è un valore aggiunto, ma può essere, in taluni casi anche fonte di prolblematiche che vanno affrontate, perché possano essere risolte. Con la presenza di un consigliere che può recepire le istanze di tutti Pescara torna a fare un passo avanti nella democrazia e nella dimensione inclusiva che le appartiene”.
“Sono in Italia da 16 anni e da 14 mi dedico all’assistenza degli stranieri, come mediatore culturale in ospedale”, afferma Kateryna Alerhush. “Voglio ringraziare tutti coloro che ci hanno consentito di arrivare fin qui e ai volontari che hanno reso possibile le operazioni di voto in serenità, tutti gli stranieri votanti e anche chi per lavoro o impossibilità non ha potuto farlo. Ringrazio tutti i candidati che spero collaborino con noi, perché possiamo, insieme, dare voce a tutti”.
“Il programma che volevo presentare è semplice: presenteremo una proposta per estendere il diritto al voto attivo e passivo agli stranieri extracomunitari che hanno la carta di soggiorno indeterminata; vorrei inoltre chiedere di avere uno spazio di incontro per poterci confrontare con gli stranieri ed esprimere pareri sulle varie problematiche che riguardano la nostra vita in città. Lavorerò molto su un punto dolente per tutti noi, qual è il diritto alla casa e sulle problematiche relative alla salute, per informare tutti gli stranieri dei diritti che ci riguardano. Lavorerò intensamente anche con i giovani, perché sarebbe molto utile promuovere azioni che facciano comprendere la conoscenza di varie etnie, in modo da arrivare ad una perfetta integrazione fra le varie culture che ci rappresentano. Nel programma ci sono anche problematiche per gli anziani e perché la solidarietà non sia assistenzialismo, ma mutuo aiuto fra i popoli. Sarò la voce di tutti coloro che hanno partecipato alle elezioni, anche dei non eletti: dobbiamo lavorare insieme, per questo ho già parlato con tutti, perché mi aiutino a raccogliere esigenze e problemi da affrontare e, possibilmente, risolvere anche attraverso l’amministrazione”.
“La volontà di avere già sentito e ascoltato le altre etnie è un gran bell’inizio”, conclude l’assessore Antonella Allegrino. “Se il ruolo ha un obiettivo di integrazione, la prima forma è quella di trovare una sintesi all’interno delle diverse comunità, questo è un bell’impegno perché ognuno è portatore delle sue specificità. All’interno delle Politiche sociali lo stiamo facendo, essere inclusivi per integrare e naturalmente cpnsiderare l’importanza che oggi rivestono le persone che vivono e lavorano con noi giorno per giorno. Dobbiamo confrontarci per costruire una città che sia di tutti, perché più inclusiva diventa una città, più sarà vera e adatta alle nuove generazioni”.