Provincia Chieti, Radica chiede attivazione nuovo strumento per le aree di crisi

angelo_radicaChieti. “Dopo la distrazione di qualche mese fa che ha portato la Regione Abruzzo a non inserire nessuna delle aree della provincia come zone di crisi e quindi a beneficiare di aiuti per le assunzioni speriamo che l’amministrazione provinciale non perda anche un’altra occasione”.

Con queste parole il consigliere del Partito Democratico della Provincia di Chieti, Angelo Radica, commenta la mancata attività da parte della giunta Di Giuseppantonio in merito al sostegno delle imprese e alla creazione di nuove opportunità di lavoro.

“Finora” spiega meglio il politico “in tema di lavoro e imprese abbiamo ascoltato solo chiacchiere dal Presidente della Provincia e dai suoi assessori. Poco o nulla è stato attuato di quanto deciso nel Consiglio Provinciale straordinario sulla crisi tenutosi ad Atessa nel mese di dicembre 2009. O meglio le imprese e chi ha perso il lavoro non se ne sono accorti. Nessun nuovo progetto comunitario è stato finanziato e la Regione Abruzzo ha tagliato le risorse assegnate dalla precedente Giunta regionale (PIT, fondi per lo sviluppo del turismo delle aree montane).Una Provincia presente ed attenta ai bisogni del territorio dovrebbe attivare azioni finalizzate al rilancio dello sviluppo, al sostegno delle imprese, alla creazione di nuove opportunità di lavoro.Uno strumento idoneo è senza dubbio il Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 24 marzo 2010 che finanzia interventi di rilancio nelle aree di crisi industriale. Sia l’area della Marrucina all’interno di quella più ampia del Chietino-Ortonese che l’area della Val Sinello, si configurano come poli industriali ed economici di primaria importanza, sia a livello regionale e sia a livello nazionale. In queste aree si registrano le situazioni di maggiore crisi nella vasta area della provincia, che richiedono interventi urgenti, per l’intensità degli effetti occupazionali e, contemporaneamente, sussistono le condizioni per la individuazione di specifiche vocazioni produttive che, se opportunamente stimolate, sono suscettibili di generare sviluppo e nuova occupazione. Il riconoscimento della situazione di crisi industriale porterà successivamente alla sottoscrizione di un accordo di programma e del programma complessivo di interventi che favorisca l’integrazione ed il coordinamento delle attività e delle risorse di amministrazioni pubbliche e privati aderenti all’accordo. L’accordo porterà nuove risorse per infrastrutture, imprese ed assunzioni. Dopo la distrazione di qualche mese fa che ha portato la Regione Abruzzo a non inserire nessuna delle aree della provincia come zone di crisi e quindi a beneficiare di aiuti per le assunzioni speriamo che l’amministrazione provinciale non perda anche un’altra occasione”.

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