Udu L’Aquila, 2000 firme per il Diritto allo Studio

udu_teramo_bandieraL’Aquila. L’Unione degli Universitari dell’Aquila ha consegnato oggi al Presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi, all’assessore regionale al Diritto allo Studio Paolo Gatti, al commissario straordinario dell’Adsu Francesco D’Ascanio, al Prefetto dell’Aquila Giovanna Iurato e al Sindaco dell’Aquila Massimo Cialente, una petizione firmata da 2000 studenti che chiede interventi urgenti sul Diritto allo Studio.

L’obiettivo è chiedere una maggiore attenzione da parte degli enti locali rispetto alle condizioni critiche in cui versa oggi il diritto allo studio.

“Col finire delle lezioni” spiega l’Udu in una nota “ricomincerà la lotteria degli alloggi per gli studenti e, come al solito, ci ritroveremo di fronte ad un mercato privato impazzito e ad un’offerta pubblica totalmente incapace di rispondere alle esigenze degli studenti”.

L’UdU chiede, dunque, alla Regione, ancora una volta, di ampliare l’offerta di alloggi pubblici considerando le strutture già presenti e disponibili in città: tutta la Caserma Ex Campomizzi, la “Reiss Romoli” e la gestione pubblica della Residenza San Carlo Borromeo.

E nella petizione si chiede, inoltre, l’apertura di sale studio in tutti i poli dell’ateneo, la ristrutturazione del Centro Polifunzionale di Coppito, che giace abbandonato dalla Regione da ormai 2 anni, ed il potenziamento del trasporto pubblico diurno e notturno sia su gomma che su rotaia

Gli universitari, ancora, pretendono la fine del commissariamento dell’Adsu, in modo da poter partecipare in maniera attiva alle decisioni prese dall’ente, e la copertura totale delle borse di studio.

L’Udu con i 2000 studenti firmatari della petizione chiede con forza a tutti gli enti preposti di “smetterla di riempirsi la bocca di belle parole e di agire concretamente, ognuno per quanto di sua competenza, in materia di diritto allo studio. Non è più pensabile continuare con questa indifferenza e questa retorica da parte degli enti locali ma è necessario investire e programmare rispetto alle reali condizioni degli studenti”.

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