Chieti, Consiglio comunale contro prodotti dei laogai cinesi

corso_marrucinoChieti. È stato votato all’unanimità nel corso del Consiglio comunale di Chieti che si è tenuto oggi la mozione contro i prodotti provenienti dai laogai cinesi, campi di lavoro forzato della Cina in cui vengono eseguiti migliaia di esecuzioni di massa.

Con la votazione unanime espressa nella seduta di oggi, la giunta si impegna ad adoperarsi per una divulgazione sull’argomento nelle scuole del comprensorio teatino, ad attivarsi per sollecitare il Parlamento italian ad approvare leggi che impediscono l’importazione in Italia di prodotti che nascono dal lavoro forzato e a verificare che sul territorio comunale non si verifichino situazioni di sfruttamento del lavoro all’interno di qualsiasi azienda.

“E’ necessario” psiega in proposito il consigliere Gianni Labio “adoperarci con ogni mezzo per smascherare il grande inganno di un impero, quello cinese, che si regge anche sulla schiavitù peggiore, quella che nega agli uomini ogni libertà, fino all’eliminazione fisica. Non dimentichiamo, inoltre, che lo sfruttamento del lavoro nei laogai comporta la crescita esponenziale della disoccupazione nei paesi occidentali dato che sono numerose le multinazionali che preferiscono produrre a costi irrisori in Cina per rivendere tali manufatti nei mercati mondiali. Anche per questa ragione è necessario esigere che tutti i prodotti cinesi importati in Italia e nell’UE soddisfino gli stessi parametri e garanzie di igiene e sicurezza richiesti ai produttori europei, offrendo ai cittadini certezza che non siano prodotti nei laogai”.

Il commento di Marco Di Paolo, consigliere comunale capogruppo del Gruppo Misto. “Esprimo soddisfazione per quanto accaduto oggi in Aula Consiliare a Chieti dove al momento del voto su un Ordine del Giorno presentato dal Consigliere di maggioranza Gianni Di Labio “contro i prodotti provenienti dai laogai cinesi”, anche il  Capogruppo della Federazione delle Sinistre, Riccardo Di Gregorio, ha votato a favore in linea con la maggioranza. Una testimonianza importante che se da un lato certifica una netta presa di distanza da parte della sinistra radicale nei confronti del regime comunista cinese, dall’altra, per la prima volta, conferma il riconoscimento, anche da parte degli esponenti di rifondazione comunista,  dell’esistenza dei campi di concentramento voluti da Mao Zedong nel 1950 copiati sulla falsa riga dei gulag sovietici. Vale la pena ricordare che mentre i campi di concentramento nazisti furono chiusi nel 1945 ed i gulag ex URSS sono praticamente in disuso dagli anni novanta, i laogai sono tutt’ora operanti. Milioni di persone, uomini, donne e bambini sono attualmente costretti al lavoro forzato in condizioni disumane nell’esclusivo interesse del regime comunista cinese oltre che delle tante multinazionali che producono in Cina. Un nota di merito al Capogruppo di Fedarazione delle Sinistre Di Gregorio che, messa da parte per una volta l’ideologia marxista, ha avuto il coraggio di fare una scelta ispirata al buon senso ed al senso civico”.

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