Roseto degli Abruzzi. Presentata dalla capogruppo di Un’Altra Idea di Roseto Progressista, Rosaria Ciancaione, la mozione relativa alla vulnerabilità sismica delle scuole, degli asili e delle altre strutture pubbliche comunali, dopo l’interrogazione presentata sulla messa in sicurezza delle scuole in base alle norme antincendio.
“Ricordo – afferma la capogruppo- che entro il 26 novembre 2016 dovranno essere attuate le misure per la sicurezza e garantite, in particolare, l’evacuazione in caso di emergenza e, dunque, l’adeguamento del sistema di vie d’uscita, compresa la predisposizione di scale esterne che in alcune scuole, come nell’edificio di Via D’Annunzio, mancano”.
Ora, quindi, la mozione sulla valutazione del rischio sismico che era stata preannunciata nel consiglio comunale del 3 settembre all’indomani del sisma del 24 agosto 2016 dell’Appennino centrale: “Dopo le ultime terribili scosse del 26 e 30 ottobre scorso- afferma Rosaria Ciancaione -è necessario affrontare con determinazione tutto ciò che ha a che vedere con la sicurezza delle scuole, soprattutto tendendo conto che il nostro territorio è classificato in zona “3”, zona in cui possono verificarsi FORTI TERREMOTI anche se rari”.
“L’Amministrazione comunale deve affrontare senza più indugi la situazione relativa alla vulnerabilità sismica”, interviene Antonio Romani, tecnico rosetano e componente del gruppo Un’Altra Idea di Roseto progressista; “procedere alla predisposizione delle schede in base all’OPCM 3274/2003 significa avere un quadro chiaro di ogni struttura per poter così concretamente intervenire programmando e progettando le attività”.
“In Italia ci sono 24 mila scuole a rischio sismico e oltre 7 mila esposte a dissesto idrogeologico, ossia a frane e allagamenti, e, quindi, circa il 50% delle scuole italiane”, continua Rosaria Ciancaione.
“Roseto deve uscire da questo stato di cose e l’amministrazione comunale deve riprendere e portare avanti il lavoro già iniziato nel 2012 sulle scuole; oltretutto la certificazione sulla vulnerabilità sismica, relativa anche ad altre strutture pubbliche con alta affluenza di pubblico, come ad esempio il palazzetto dello sport, permette di accedere ad eventuali finanziamenti europei, nazionali e regionali.
Non facciamoci trovare impreparati”, conclude la capogruppo, “i fondi arrivano se le amministrazioni comunali ritrovano capacità di pianificare e di programmare gli interventi sul territorio”.