Ortona. Questa mattina i due rappresentanti di Forza Italia Mauro Febbo (tra l’altro presidente della Commissione Vigilanza in Regione) e Tommaso Cieri (capogruppo in Consiglio Comunale di Forza Italia), hanno denunciato lo stato di confusione e rallentamento in cui versa il Porto di Ortona.
Soprattutto i due forzisti hanno criticato l’amministrazione regionale di voler puntare su Civitavecchia anziché su Taranto (su cui puntava la precedente amministrazione regionale) o Ancona, così come stabilito dal riassetto delle Autorità Portuali deciso a livello nazionale. Infine si è anche parlato della staticità del dragaggio.
“È un discorso che riguarda anche gli altri Porti abruzzesi perché è un problema sistemico – ha sottolineato Mauro Febbo – credo che con la Regione Abruzzo ci sia una serie di problemi. Noi nella scorsa legislatura avevamo rintracciato come nostro riferimento Taranto ed era anche un discorso di convenienza finanziaria. A parte l’importanza del territorio, ma Taranto è una scelta di convenienza che ha una valanga di finanziamenti e si poteva decidere di spenderli anche su Ortona e Pescara. Senonchè il Governo nazionale ci ha messo con il Porto di Ancona, una scelta che a noi tutto sommato non ci soddisfa come quella di territorio, però facevamo il ragionamento dell’autostrada del mare facendo in modo di collegarci a Trieste e all’Europa: quella del Nord e quella che si sta sviluppando che è quella dell’Est. Invece stranamente si decide di andare a Civitavecchia che ha i collegamenti con Marsiglia e Barcellona che ritengo sia poca cosa rispetto all’altra soluzione. Sta di fatto che la Regione Abruzzo ha preso questa decisione, tenendo presente che oltre a quello di Ortona abbiamo anche altri Porti importanti come quello di Vasto che ha anche un’importanza industriale. Ancona ha fatto la sua scelta per quanto riguarda l’Autorità Portuale, per essere completata ha bisogno dell’intesa (l’accordo tra le varie parti d’interesse) e l’Abruzzo non l’ha data. Questa cosa è stata fatta fare perché si è scelto di andare con Civitavecchia. E se dopo con Civitavecchia non ci andiamo viste le pressioni del Governo Renzi ed i movimenti del Pd? Quindi credo che qualche riflessione vada fatta. Io credo che i problemi ci siano, ma tra qualche giorno verrà Renzi a dire ch per il Porto di Ortona nel Masterplan ci sono 50 milioni di euro e di questo ne siamo felicissimi, ma vorrei sapere in quale annualità e se la Corte dei Conti approva questa spesa. Far trovare in questa situazione i Porti di Ortona e di Pescara credo che possa creare dei problemi e da questo caos generale noi ne siamo sempre più penalizzati”.
“Il problema – ha rimarcato Tommaso Cieri – è che questa situazione va contro a quanto deciso dalle Autorità Portuali. Qui parliamo di cose importanti e non c’è la possibilità di espletare le attività, quindi il fatto di non istituire l’Autorità Portuale, la mancata esecuzione di questa Legge viene dalla Regione Abruzzo ed è per questo che la dobbiamo sollecitare. Ognuno può portare avanti le idee ed i progetti, poi ognuno porta a casa quello che semina, non si può bloccare una cosa che la Legge ha già avviato, questo blocca le attività che sono inerenti al Demanio. Sul Porto si dovrebbe realizzare la Pista Ciclabile, la concessione di Walter Tosto, queste attività fanno tutte parte di questa regolamentazione. Alla luce di questo il Governo della Regione è completamente scollegato dal territorio perché la problematica, insieme agli altri consiglieri, l’abbiamo già sollevata. Un anno e mezzo fa abbiamo chiesto alla Regione di condividere le scelte con il territorio: di creare un Piano Demaniale, un Piano Regolatore per la città, con un territorio che è collegato al mare. non ci hanno risposto e sono andati avanti con ragionamenti vari. Abbiamo chiesto di riallacciare i rapporti con Ancona, ma loro non si muovono. Essendo il secondo Porto più importante dopo Ancona potevamo aspirare ad avere almeno un rappresentante nel Consiglio di Amministrazione e ad avere un Ufficio dell’Autorità Portuale all’interno del nostro Porto, operazioni che ovviamente non si possono fare perché la situazione è in perfetto stallo. La cosa grave è che questo stallo ha una responsabilità: la Regione Abruzzo nella persona del governatore D’Alfonso è responsabile di questo stallo. Se lui vuole perseguire Civitavecchia, Brindisi o Bari va tutto bene, ma non ci devono essere situazioni di contrasto per quanto riguarda lo sviluppo di questo territorio”.
Con le escavazioni che hanno avuto la sentenza del Tar: “Il Tar non ha concesso la sospensiva ed è rimasta in vigore la sentenza che assegnava l’escavazione al secondo classificato. Se c’è stata questa decisione, perché non si escava e non si fanno le attività tali volte all’escavazione? Semplice, perché il Consiglio di Stato ha rimandato a gennaio 2017, quindi da ogi fino al 20 gennaio non si farà nulla. Ma ciò che è paradossale riguarda le sabbie escavate, di categoria B1 e B2, che andrebbero depositate dove la Walter Tosto vuole installare il deposito Gpl e naturalmente l’azienda che ha chiesto la concessione non starà certo a guardare. C’è una confusione da cui secondo me non se ne esce”.
Francesco Rapino