“Il governo è intervenuto fino a che il Comune non ha messo un paletto” ha aggiunto Berlusconi. “Noi stavamo già cominciando a lavorare per rimuovere le macerie ma il Comune dell’Aquila si è riunito e ha detto devono essere sgomberate dalle ditte locali che così possono lavorare e non dal governo. Per questo ci siamo tirati indietro e loro non hanno fatto nulla. Abbiamo dato tutti i capitali necessari, non hanno saputo ancora spenderli”.
Parole che non hanno impiegato molto tempo a raggiungere il Palazzo Comunale aquilano, scatenando la reazione del sindaco Massimo Cialente, il quale ha parlato di “vergognosa strumentalizzazione della tragedia ai fini elettorali e di immagine”.
E ricordano, poi, che da oltre un anno, le competenze sulle macerie sono passate al Governo, “ennesimo funesto commissariamento”, che le esercita attraverso la società Sogesid, “sua emanazione” e i Comuni sono stati del tutto “messi da parte”.
“La verità” aggiungono il sindaco e l’assessore “è che la questione è stata impostata male fin dall’inizio proprio dal Governo, che, già nel decreto 39 (il famoso decreto Abruzzo), ha assimilato le macerie ai rifiuti solidi urbani, creando un groviglio normativo che ha ostacolato, anziché agevolare, il processo”.
E concludono. “Berlusconi mente sapendo di mentire e dimostra due cose: o è male informato da persone che lo espongono a pessime figure oppure ha ricordi confusi su questioni fondamentali per la nostra tragedia”.