Pescara. Un accordo trilaterale tra Provincia, Confindustria e Caripe per anticipare il pagamento dei fornitori dell’ente provinciale, evitandone difficoltà economiche e fornendo sostegno alle imprese. La presentazione questa mattina nella Sala consiliare di Palazzo dei Marmi.
Banca Caripe, tesoriera della Provincia e semprè più “banca del territorio”; la Confindustra a spingere per un maggior sostegno verso le componenti della categoria; la Provincia, infine, a togliersi dalle spalle il peso dei pagamenti protratti nel tempo dalla “mannaia” del Patto di stabilità. La fattiva collaborazione tra i tre enti ha prodotto l’accordo, già in atto, presentato stamane: in sostanza la Caripe anticiperà la liquidazione delle fatture dei crediti vantati da imprenditori/fornitori che hanno effettuato servizi nei confronti della Provincia. In questo modo, si ridurranno gli svantaggi per i fornitori che derivano dalle lungaggini nei pagamenti dell’ente. È proprio il Patto di stabilità, strumento di controllo dei conti pubblici, ad impedire alle Amministrazioni di spendere più di un tot in un determinato lasso di tempo: “Condizione che ha portato anche aziende fornitrici dell’Ente al rischio di fallimento”, ha spiegato spiega il presidente della Provincia Guerino Testa. Grazie a questo accordo i fornitori dell’ente potranno rivolgersi alla Caripe, già tesoriere della Provincia, e portare la fattura che dovrà recare il visto della Provincia con l’attestazione della sussistenza del credito.
Lo strumento del “mandato notarile irrevocabile all’incasso” fornisce garanzia sia alla Banca, che gode sicurezza nella riscossione della cifra anticipata. “Ancor maggiori garanzie”, ha spiegato il direttore commerciale di Caripe Bruno Presidente, “si avanno quando le leggi ci consentiranno di adoperare la cessione diretta del credito, applicando un prezzo più basso”. Nel frattempo, grazie anche alla lunga contrattazione del presidente provinciale di Confindustria Enrico Marramiero, il pricing (tasso di interesse ndr.) è riuscito ad attestarsi su cifre ridotte, facendo intervenire operazione di Confidi ed organismi come Mutual Credito; le anticipazione che prevedono, infatti, un supporto Confidi subiscono una tassazione più bassa, con il vantaggio per la banca di un minor esborso capitale.
“Un modello da esportare”, hanno commentato all’unisono i tre enti; “Speriamo che tutte le Amministrazioni lo adottino, a partire dai 46 Comuni della Provincia”, ha concluso Testa”.
I dettagli tecnici dell’accordo.
FORMA TECNICA: anticipo di fatture assistito da mandato notarile irrevocabile all’incasso; anticipabilità massima90% (iva esclusa); giorni di radiazione: 15; giorni di ammissibilità anticipo: 180 + 180 rinnovabili.
TASSO DEBITORE MASSIMO: per utilizzo nei limiti del fido accordato, tasso annuo nominale, indicizzato al parametro Euribor 3 mesi, media mese precedente aumentato di : 1,60% qualora l’operazione venga assistita da garanzia Confidi al 50%; 1,95% senza Confidi.
CORRISPETTIVO PER DISPONIBILITA’ CREDITIZIA SULL’IMPORTO DEL FIDO CONCESSO: max 0,35% trimestrale per fidi fino a 50mila euro; max 0,25% trimestrali per fidi da 50mila a 500mila euro; max 0,0125% trimestrali per fidi di importo oltre 500mila euro.
SPESE DI COMMISSIONE: 5 euro per ogni fattura anticipata; 15 euro per proroga della scadenza.
Daniele Galli