Bellante. Un medico contro una professoressa per la carica di sindaco a Bellante. Non si è ricandidato il sindaco uscente Domenico, detto Renzo, Di Sabatino e allora il centrosinistra ha puntato sul pediatra Mario Di Pietro, negli ultimi periodi ai margini della vita politica. La sfidante, Flaviana Pavan, era iscritta al Pd fino a qualche mese fa. Dopo la presentazione con l’onorevole Tancredi e i dirigenti della Lega è stata espulsa dal partito, trasformandosi automaticamente nella candidata del centrodestra.
La professoressa dell’Istituto Crocetti di Giulianova punta il dito contro l’amministrazione uscente sul tema dei rifiuti e sulla gestione degli uffici. Di Pietro, serafico ma deciso, punta sul porta a porta e l’approvazione del Prg. Flaviana Pavan attacca il centrosinistra sulle bandiere rosse comparse nell’ultimo primo maggio nella piazza del centro teramano. Di Pietro invece risponde indirettamente criticando tutti coloro che cambiano casacca.
Alle urne la sentenza del vincitore del duello.
1. Ci dia un giudizio sull’amministrazione uscente
“Giudizio positivo, perché con una tassazione tra le più basse in provincia di Teramo è riuscita a garantire tutti i servizi ed in alcuni casi a migliorarli”. (Mario Di Pietro)
“L’amministrazione uscente ha operato poco e male contribuendo al degrado e all’appiattimento del territorio e dei suoi abitanti, incapace di assumere decisioni ed iniziative che lo valorizzassero o lo proponessero. Penso a cosa ha saputo fare Castelbasso e gli altri comuni le cui manifestazioni, costituiscono un continuo invito alla frequentazione, alla conoscenza e all’incentivo economico. Qui a Bellante tutto tace e quando l’amministrazione parla evidenzia incapacità operative ed organizzative di cui uno splendido esempio di cattiva gestione è costituito dalla ormai nota lettera ai cittadini riguardante la Tarsu. Per non parlare, poi, della burocratizzazione degli uffici, del loro funzionamento, delle difficoltà di accesso e di informazione cui incorrono gli utenti (sprovveduti) del paese”. (Flaviana Pavan)
2. Ci dica una cosa che l’amministrazione non ha fatto
“Non ha completato la riorganizzazione del personale e degli uffici”. (Mario Di Pietro)
“Non ha saputo gestire il territorio, l’ambiente, il cittadino. E tutto ciò si evince dalle altre risposte che avrete la cortesia di leggere”. (Flavian Pavan)
3. Ci dica una cosa dell’amministrazione uscente che le è piaciuta
“Ha amministrato con rigore per gli interessi della collettività e non per la ricerca del consenso ad ogni costo”. (Mario Di Pietro)
“Nulla mi è piaciuto. Se fosse diversamente non starei qui a propormi come alternativa ai decenni di malamministrazione. Inoltre quanto avvenuto in Sogesa è l’espressione del comune di Bellante e dei suoi dirigenti. Lo stesso paese per tali incapacità sta incorrendo in un costante esodo della popolazione bisognosa di migliori condizioni di vita, sociali, servizi ecc”. (Flaviana Pavan)
4. Quali sono le prime tre cose, in ordine di importanza, che farà se verrà eletto?
“Riorganizzazione del personale, finalizzata al miglioramento dei servizi per i cittadini. Per i rifiuti passaggio dalla raccolta stradale al sistema “porta a porta” entro il 2011, nei centri maggiori. Approvazione del nuovo PRG, con priorità per il miglioramento del decoro urbano e la salvaguardia del territorio rurale” (Mario Di Pietro)
“Sono più di tre le cose che farò se sarò eletta. Senza subire penalizzazioni personali mi dimetterò dall’insegnamento per essere a tempo pieno cittadino tra i cittadini. Aprirò il comune ed il mio ufficio a quanti vorranno parlarmi iniziando da un operazione di trasloco di ufficio che consenta a tutti di incontrarmi quale prima persona senza filtri o passatoie burocratiche. Responsabilizzerò i consiglieri eletti alla programmazione e risoluzione dei problemi del territorio fornendo le deleghe a quanti di buona volontà hanno deciso di seguirmi. Responsabilizzerò i capi ufficio alla corretta gestione del personale ed al rispetto della cittadinanza, tutta uguale, senza prevaricazioni e favoritismi. Incentiverò, con l’aiuto dei diretti responsabili (forze di polizia) il controllo del territorio per offrire sicurezza e tranquillità avvalendomi anche delle tecnologie necessarie. Busserò alle porte delle istituzioni per ottenere aiuti, appoggi, sostegni economici, finanziari e materiali da riversare sul territorio. E vi sembra poco come inizio?” (Flaviana Pavan)
5. Che cosa ne pensa del recente scontro a livello nazionale tra governo e magistratura?
“Che è molto pericoloso e per questo bisogna tenere alta la guardia per la difesa della nostra giovane e fragile democrazia”. (Mario Di Pietro)
“Quale figlia di un appartenente alle forze dell’ordine (deceduto), moglie di analogo funzionario (ora in pensione) e madre di un figlio che ha seguito le orme paterne, sono cresciuta in un ambiente ove giustizia, legalità, rispetto delle istituzioni erano e sono la regola ed il pane quotidiano. Pertanto non sono portata alle facili critiche o alle strumentalizzazioni ideologiche né al voler accomunare tutte le categorie sotto un’unica bandiera”. (Flaviana Pavan)
6. Lei è d’accordo con l’intervento militare in Libia?
“Personalmente la penso come il presidente Napolitano, cioè sono favorevole ad un intervento finalizzato esclusivamente alla difesa dei civili, ma il vero problema non è se sono d’accordo io, piuttosto se il nostro governo è d’accordo con le proprie decisioni”. (Mario Di Pietro)
“L’Italia fa parte dell’ONU e della NATO pertanto, è tenuta ad osservare gli impegni collegialmente e democraticamente assunti tra cui la risoluzione 1973 dell’ONU. Penso, comunque con tristezza ai numerosi caduti da entrambe le parti, figli, sposi, padri, accomunati nella diversità dei loro ideali e nel dolore di tutte le famiglie”. (Flaviana Pavan)
7. Perché secondo lei gli italiani hanno sempre meno fiducia nella politica?
“Perché a causa del trasformismo (cambi di casacca e di schieramento come se niente fosse) e del relativismo (riscrittura disinvolta della storia e perfino delle regole di convivenza civile), gli Italiani faticano a riconoscere “l’identità politica” di chi li rappresenta, anzi sempre più spesso hanno la sensazione che molti non ce l’abbiano proprio un’identità! Inoltre, anche a causa della “disinformazione organica” dei nostri mezzi d’informazione, gli Italiani spesso non riescono a capire la differenza – che pure c’è e resta molto importante– tra i progetti del centro-destra e quelli del centro-sinistra”. (Mario Di Pietro)
“Perché se la politica di questo microcosmo qual è Bellante riflette, e la riflette davvero, quella nazionale, i cittadini hanno ben donde per non credere, disamorarsi, scoraggiarsi. Io voglio cambiare questo modo di sentire”. (Flaviana Pavan)
8. Ci dica tre buoni motivi per cui un turista dovrebbe scegliere la sua cittadina
“La cordialità dei bellantesi, la bellezza del nostro territorio rurale, le nostre specialità gastronomiche, tipiche della tradizione contadina”. (Mario Di Pietro)
“Un turista a Bellante lo inviterei per: ammirare il panorama unico che spazia dal Gran Sasso al mare; visitare le sue chiese ed i tesori in esse contenuti ripercorrendo anche le stradine del borgo medievale di Ripattoni; degustare le prelibatezze della cucina teramana nei vari ristoranti e trattorie del luogo. Gli suggerirei altresì di visitare le nostre campagne per degustarne i prodotti invitandolo anche a investire e ristrutturare i vari casali abbandonati così come avvenuto nelle vicine Marche ed in Umbria. Ciò porterebbe nuova vita ed economia al territorio”. (Flavian Pavan)
9. Infine spieghi perché i suoi concittadini dovrebbero votarla
“Perché, insieme alla mia squadra di candidati, prometto serietà, umiltà e competenza. Serietà, coerentemente con i propri ideali e con la propria vita, di chi non cambia identità, ma con passione mette a disposizione sè stesso, il proprio tempo, le proprie capacità, la propria esperienza. Umiltà di chi si propone ad una carica pubblica con spirito di servizio e disponibilità al dialogo, senza mai anteporre i propri interessi al bene comune. Competenza di chi è abituato ad approfondire le questioni, per trovare soluzioni chiare ed eque alle sempre più difficili problematiche amministrative”. (Mario Di Pietro)
“Perché la mia lista non è imposizione dall’alto quale editto bulgaro o pogrom di staliniana memoria ma espressione di una classe, dall’operaio al professionista, che vuole vivere e lavorare per la città e per il popolo conoscendone esigenze e bisogni, necessità ed aspirazioni. Nulla di più falso è stato di recente l’andare tra la gente o nelle manifestazioni religiose, dopo lustri di assenza dal territorio per dimostrare una presenza finalizzata alla conquista di un voto. Nessuno dei componenti della lista ha bisogno di sistemare qualcuno né dell’intervento del comune per mutamenti di uso e destinazioni. C’è bisogno di nuove idee e proposte. Qui siamo ancora agli anni ante 1989 (Berlino). Il primo maggio corrente anno, ed è la dimostrazione del precedente assunto, nella piazza del paese sono state innalzate le ormai desuete, anche in Russia, bandiere rosse”. (Flaviana Pavan)