Pescara. Come per ogni stagione estiva, il Comune si accinge a costruire lo Stadio del Mare, la struttura sulla spiaggia libera antistante piazza Primo Maggio che accoglie la maggior parte degli eventi e delle manifestazioni sportive estivi del litorale pescarese. Ma quest’anno interviene l’opposizione e pone una diffida contro l’allestimento per “violazione dei vincoli di visuale sul mare”.
La diffida, sottoscritta da alcuni consiglieri di opposizione, a non procedere nella esecuzione dei lavori riguardanti il cosiddetto Stadio del Mare in quanto “contrari ed in violazione a quanto previsto dal Piano Particolareggiato Demaniale Comunale”, è stata inviata questa mattina al sindaco Albore Mascia e ai dirigenti comunali competenti in Arredo Urbano e Dipartimento attività tecniche, nonché al direttore dell’Ufficio delle dogane di Pescara, Gennaro Caliendo, e al direttore del settore Turismo della Regione, Gianluca Caruso. Secondo la diffida, i palchi e le tribune in pali di acciaio e pianali di legno violerebbero il limite del 25% di barriera visiva concesso dall’articolo 15 del Piano demaniale comunale, il quale concede l’ostruzione della visuale libera verso il mare solo agli stabilimenti balneari. Sempre lo stesso articolo, continua la diffida, vieta “al fine di ristabilire i corridoi di visuale del mare, l’installazione ed il mantenimento di qualsivoglia struttura di ingombro volumetrico e/o comunque barriera visiva in corrispondenza degli slarghi di rotonda Paolucci, piazza Primo Maggio (quella che riguarda lo Stadio del mare ndr.), piazzale Le Laudi e di tutte le rotonde esistenti”.
Pertanto, ritenendo la realizzazione dello Stadio del mare, per la quale è già stata avviata la gara d’appalto, in contrasto con le norme demaniali, i consiglieri di opposizione diffidano i soggetti in indirizzo a revocare gli atti “in contrasto con la normativa in vigore ed a sospendere tutte le procedure attivate”. Se il caso dovesse arrivare, come palesato dalla diffida, all’attenzione della Corte dei conti, lo Stadio potrebbe subire drastiche riduzioni dimensionali, o addirittura non essere allestito: un duro colpo da digerire per l’amministrazione Mascia che ne ha sempre fatto un suo fiore all’occhiello.
Daniele Galli