Dopo le polemiche sulla discutibile campagna a base di clessidre e cicogne, nuova pioggia di critiche sulla Lorenzin per un’immagine che sa di razzismo; la ministra chiarisce la situazione tramite un post su facebook ma sbaglia anche quello.
Non si attenua la bufera sul ministro Lorenzin, dopo lo scivolone sulla campagna di comunicazione presentata dal Ministero della Salute alcune settimane fa, questa volta è la copertina di un opuscolo informativo a scatenare una pioggia di critiche sul ministro della salute.
Sempre nell’ambito del Fertility day, contro il quale andrà oggi in scena la protesta in molte città italiane tra cui Pescara, il Ministero della Salute ha diffuso otto opuscoli che approfondiscono varie tematiche; a scatenare la polemica, è stata la copertina di quello dedicato ai corretti stili di vita, dove campeggia un’immagine che molti hanno interpretato come razzista.
Effettivamente, l’immagine associa “le buone abitudini da promuovere” a ragazzi biondi e sorridenti mentre i “cattivi compagni da abbandonare” sono identificati da ragazzi di colore o dall’acconciatura afro, intenti a fumare. Apriti cielo, già da ieri l’immagine ha ricevuto una raffica di critiche su tutti i social e ancora oggi, twitter segnala #lorenzindimettiti tra gli hashtag più usati.
Il disastro comunicativo del Ministero della Salute, è proseguito poi con la risposta alle polemiche dove si è tentato di ribaltare l’accusa di razzismo sui detrattori dell’immagine incriminata : “ il razzismo è negli occhi di chi guarda, noi pensiamo alla prevenzione” ha replicato il ministero che ha poi spiegato “ Quello nella foto per noi non è un nero ma un ragazzo come gli altri. La nostra è una società multietnica. Un anno e mezzo fa passavamo per eroi per aver portato aiuti ai profughi sbarcati a Lampedusa. Oggi siamo considerati razzisti”.
Una replica che ha convinto in pochi e invece di placare le polemiche non ha fatto altro che gettare benzina sul fuoco, tanto che nella serata di ieri, il ministro Lorenzin ha ritirato l’opuscolo incriminato e ha comunicato di aver “ attivato il procedimento disciplinare e quello per la revoca dell’incarico dirigenziale nei confronti del responsabile della direzione generale della comunicazione istituzionale del suo Dicastero che ha curato la redazione e la diffusione del materiale informativo”.
Tutto finito dunque ? Non proprio, i procedimenti attivati a causa della maldestra gestione della campagna informativa del Fertility day, sono stati comunicati tramite un post sulla pagina del ministro, peccato che nel testo fosse presente un errore marchiano: invece di opuscoli sulla prevenzione dell’infertilità, il post parla di “opuscoli sulla prevenzione della fertilità”; si tratta evidentemente di un semplice refuso, ma dato il clamore sulla vicenda, la gaffe non è scappata all’occhio attento della rete, anche perché l’errore è rimasto online per 14 ore prima che qualcuno si preoccupasse di correggerlo.