L’Aquila.’Non riteniamo che la zona rossa sia, in quanto tale, necessariamente insicura; ma è evidente che affermare che ‘il centro storico è sicuro’ comporta una semplificazione che una città come la nostra non può permettersi.
Soprattutto quando viene dal primo cittadino all’indomani di un sisma devastante occorso a poche decine di chilometri’.
Ad intervenire sull’argomento sono i gruppi consiliari delle liste civiche Appello per L’Aquila e L’Aquila che Vogliamo.
‘E’ davvero sconfortante – affermano – che si torni a parlare della sicurezza o meno del centro storico solo in relazione all’opportunita’ di realizzare un grande evento e per di più pochi giorni dopo il devastante sisma che ha colpito Amatrice, scuotendo anche L’Aquila e gli aquilani.
Speriamo che le verifiche avviate nelle prime ore arrivino a compimento e si possano definire e distinguere le aree effettivamente a rischio da quelle che possono e devono rimanere accessibili e fruibili’.
Le due liste civiche ricordano, quindi, che ‘L’ultima perimetrazione – in via cautelare – della zona rossa risale a quasi 4 anni fa, ma pochi ne hanno contezza e le polemiche di questi giorni non fanno che aumentare confusione e sfiducia.
In seguito allo sciame sismico di quei giorni, infatti, a novembre 2012 il sindaco con l’Ordinanza n. 65 disponeva nuovamente la chiusura di quasi tutto il centro storico (re)inserendo di fatto in zona rossa anche molte porzioni che ne erano state via via escluse nel corso degli anni precedenti.
Il proposito era quello di avviare in queste aree ‘una sollecita e approfondita campagna di verifica delle condizioni di sicurezza’ vietando nel frattempo che le persone vi si addentrassero, fatta eccezione per chi fosse già tornato ad abitarci o a lavorarci. Lo stato dell’arte ad oggi è consultabile sul sito del Comune, basta cercare ‘zona rossa’.
La planimetria è aggiornata a 2 anni fa e gli atti pubblicati indicano che sono state fatte verifiche fino a febbraio 2013. Risulta che a tutt’oggi larghissima parte del centro storico, comprese aree ritenute sicure e pertanto escluse dalla zona rossa prima dell’Ordinanza 65/2012, non e’ stata oggetto di controllo.
Anche le strade percorse, di notte più che di giorno, per raggiungere la movida dell’area di via Garibaldi sono in gran parte in zona rossa. Solo in seguito al terribile evento del 24 agosto, piccole porzioni sono state transennate, lungo il corso principale, già agibile, così come all’interno della zona rossa stessa.
Al di là delle polemiche e dei rimpalli di questi giorni è l’osservazione finale di Appello per L’Aquila e L’Aquila che Vogliamo – il centro storico, ad esclusione di alcune arterie principali, da oltre 3 anni risulterebbe quindi interdetto a cittadini e turisti che invece lo attraversano tranquillamente’.