In modo particolare ha criticato sul fondo destinato ai sussidi sulle abitazioni che rischia di essere ridotto del 60% (da 195 mila euro della precedente amministrazione a 80 mila euro).
“Il problema è importante per qualsiasi famiglia – ha spiegato El Zohbi – ed è uno dei problemi più sentiti. Le case popolari sono quelle che sono. In tre anni avevo creato un fondo per aiutare le famiglie che si trovano in uno stato di disagio economico e con problemi di sfratto. Questo è andato bene nell’anno 2008, nell’anno 2009 e nel 2010 grazie al bilancio nostro. La’mministrazione attuale ha ridotto i fondi da 195 mila a 80 mila euro. Con questi fondi si rimborsano parte degli affitti. Il fatto grave è che in un momento di crisi in cui il costo della vita ed il costo degli affitti aumentano sempre, i fondi per il sociale non vanno toccati.Se già i 150 mila euro non bastavano, gli 80 mila ritengo che siano una sconfitta. Si è fatto in modo che lo stato rimborsi tre quarti dei fondi. Se aiutiamo 130 famiglie, vuol dire che possiamo passare ad aiutare 500 famiglie, allargando così la fetta di persone che vengono aiutate. Questa è la politica per la crisi abitativa che va attuata ed è una politica seria per venire incontro alle famiglie in un momento di crisi. La mia rabbia è per il fatto che hanno detto che non hanno toccato il sociale ed una delle prime cose che hanno fatto è stata quella di tagliare del 60% questo fondo. Quando manca un tetto sulla testa di una famiglia, si può benissimo rinunciare ad un’opera lirica, ma il sociale non va toccato. A breve il bilancio verrà portato in Consiglio Comunale e noi cercheremo quantomeno di riportare lo stesso fondo. Se questo non verrà fatto, porteremo le famiglie inConsiglio Comunale e davanti al Municipio perchè questo è un problema grave”.
Bassan El Zohbi ha infine concluso dicendo: “Ci sono case che costano meno e sono antisismiche e sono un vero e proprio investimento. Nelle sedi comuna li non vedo il colore politico, ma è importante risolvere i problemi della gente. A livello regionale e nazionale il colore conta, ma a livello locale contano le persone”.
Francesco Rapino