Chieti. “Il Ministero sancisce ufficialmente che è necessario il parere del Comitato Via e chiede perché a oggi non è stato ancora richiesto, anzi ritenuto di non assoggettabilità. Insomma anche sul deposito gpl di Ortona ho sempre avuto ragione: oltre un anno fa avevo sottolineato come non assoggettare il procedimento al parere del Via fosse una decisione che gridava vendetta (eufemismo – sic !!!). Si ripete quanto accade intorno al dragaggio sul quale più volte ho segnalato, a ragione, evidenti criticità ma sono rimasto inascoltato e si è perso solo tempo prezioso”.
E’ quanto dichiara il presidente della Commissione di Vigilanza, Mauro Febbo che spiega come “nel febbraio scorso ero rimasto sgomento e incredulo quando il Comitato Via, riunito per valutare il progetto di deposito GPL della Seastock Srl, lo aveva ritenuto “non assoggettabile al procedimento”. Di fronte alle mie rimostranze il solito D’Alessandro, assistito dal responsabile del Via avvocato Gerardis, rispondeva con la ormai nota arroganza e prosopopea di chi “capisce tutto”.
Non si era tenuto conto delle dimensioni dell’impianto, dei pericoli insiti nello stesso e il fatto che non fosse stato valutato l’impatto ambientale sancendo tra l’altro, la vocazione dell’area portuale senza un minimo confronto tra le componenti economiche e imprenditoriali del territorio. Era il risultato di una politica amministrativa locale miope, dormiente e volutamente disinteressata al problema di fronte al quale è stata solo spettatrice senza incidere, mentre qualcun altro ha saputo decidere le sorti del futuro del porto di Ortona. In qualità di Presidente della Commissione di Vigilanza, con nota prot. 01/15 del 5/02/2015, inviai una prima missiva alla Commissione VIA per chiedere la reiterazione del progetto e il rinvio della discussione in quanto, in violazione dell’art. 20 del Codice Ambientale, non era possibile accedere al progetto e apportare le dovute osservazioni da parte dei portatori d’interesse. Inviai anche una lettera aperta al Sindaco D’Ottavio e al Presidente del Consiglio Comunale Ilario Cocciola, chiedendo loro di attivarsi in tal senso, in aperto spirito di partecipazione, per il bene della Città di Ortona. Dimostrando una scorrettezza istituzionale imbarazzante, non ricevetti risposta alcuna. Al Comitato Via ho scritto per chiedere la sospensione e il riesame del parere anche il 16/02/2015, con sollecito datato 18/03/2015, e poi per sottoporre all’Avv. Gerardis alcune osservazioni il 15/09/2015″.
“Troppo tardi si sono svegliati – riprende Febbo – dopo aver perso oltre un anno di tempo senza intervenire al cospetto di un “lascia passare” che gridava vendetta. Insomma prima erano convinti che tale progetto non dovesse essere neppure assoggettato al parere della Commissione VIA e poi hanno preferito cavalcare l’onda della contrarietà popolare. Oggi si torna punto e a capo e nonostante le continue rassicurazioni da parte del presidente D’Alfonso e del ventriloquo D’Alessandro, evidentemente insufficienti, ora bisognerà necessariamente passare dal Via”.
“Purtroppo – conclude Febbo – più di una volta ho prima segnalato poi denunciato le modalità insufficienti se non addirittura colpevolmente latitanti dell’iter autorizzativii e procedurale di importanti infrastrutture e investimenti come il deposito gpl o il dragaggio, ma anziché confrontarsi ed esaminare sono stato accusato di non volere il bene della città ma i fatti dimostrano inequivocabilmente non solo che ho a cuore le sorti di Ortona ma che quando intervengo lo faccio con cognizione di causa e correttezza”.