Chieti, taglio erba strade provinciali. D’Amico (Pd) scrive a Di Giuseppantonio

camillo_damicoChieti. Camillo D’Amico, capogruppo del Pd in Consiglio provinciale a Chieti, scrive al presidente Enrico Di Giuseppantonio. Oggetto della missiva il taglio delle erbe lungo le strade provinciali, un’attività, secondo il politico, assolutamente prioritaria nella gestione del comprensorio.

Memore di quanto accaduto lo scorso anno “in mancanza” si legge “di una tempestiva pianificazione”, D’Amico ritiene “inadeguato e poco oculato non aver dato corso al processo di stabilizzazione noi lasciammo in eredità per i lavoratori precari in servizio nella viabilità che vedeva in capo all’O.P.S. questa possibilità”. Pertanto, fa richiesta al presidente provinciale di una pianificazione per tempo del taglio dell’erba e di tenere in considerazione la possibile riassunzione in proprio dell’intera gestione della materia.

Di seguito il testo della lettera:

“Caro Enrico, 

lo scorso anno la mancanza di una tempestiva quanto opportuna pianificazione nel taglio delle erbe infestanti lungo le strade provinciali portò ad un grave ritardo nell’inizio dei lavori. Questi ritardi generarono notevoli difficoltà nel territorio con ampie zone nei quali il tutto venne fatto con colpevole parzialità e tante furono le proteste si elevarono da cittadini, amministratori e residenti per la pericolosità che ne conseguì nella transitabilità delle strade molte delle quali trovarono una adeguata manutenzione solo ad estate inoltrata. Il taglio delle erbe infestanti è un attività assolutamente ordinaria dell’ente che, a mio sommesso avviso, oltre ad una pronta, tempestiva ed adeguata programmazione necessita anche di una gestione diretta e personale proprio; lo scorso anno così non fu perché quest’attività fu delegata in gran parte ai comuni se non, par altri casi, direttamente a ditte private e/o società cooperative create, in taluni casi, anche allo scopo. Tutto questo generò  due conseguenze negative: 

  1. 1. vennero mortificate professionalità di persone le quali, anche con rapporto altalenante, erano in servizio presso l’ente da molti anni; 
  2. 2. con il conferimento dei lavori all’esterno, oltre che rinunciare ad una delle attività proprie sul piano istituzionale, si è dato corso alla generazione di ulteriore lavoro precario. 

Personalmente ritengo inadeguato e poco oculato non aver dato corso al processo di stabilizzazione noi lasciammo in eredità per i lavoratori precari in servizio nella viabilità che vedeva in capo all’O.P.S. questa possibilità ma, anche sui paventati risparmi ed alla luce di quanto poi avvenuto nella gestione del bilancio del 2010 relativamente al capitolo dei lavoratori interinali, si poteva gestire direttamente l’intera partita utilizzando il numero necessario e per il tempo utile i lavoratori erano già stati in servizio presso l’ente negli anni precedenti perché professionalmente formati e di garanzia certa. Alla luce di tutto ciò  t’invito a dar corso ad una pianificazione per tempo del taglio delle erbe infestanti lungo le strade provinciali e di considerare la riassunzione in proprio dell’intera gestione della materia. Spero e mi auguro una tua condivisione al riguardo”.


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