Lanciano, il declino dell’ospedale Renzetti

ospedale_lancianoLanciano. Nel 2009 il commissario Redigolo approvava il Piano Industriale della Asl di Lanciano/Vasto, che dava all’Ospedale di Lanciano il compito di essere punto di riferimento e di eccellenza per le attività di chirurgia vertebromidollare, chirurgia maxillo facciale, chirurgia oncologica, chirurgia ortopedica protesica, stroke unit. La chirurgia maxilofacciale, in particolare, ha attirato utenti da fuori regione, dimostrando come il trend della mobilità sia stato invertito puntando su un miglioramento delle strutture e sull’investimento su risorse umane di assoluto spessore.

A ricordarlo è Leo Marongiu, segretario comunale del Pd, che spiega come “nel giro di un anno e mezzo continuiamo a segnalare il collasso dell’Ospedale Renzetti. Un collasso sia numerico, per via della mancanza di posti letto che sono stati tagliati, ma, cosa ancor più grave, iniziamo ad assistere ad un declino qualitativo dell’offerta sanitaria che già aveva tante criticità mentre ora, nonostante le patetiche dichiarazioni di chi ci parla di piano di sviluppo, costringe ad esporsi in prima persona gli stessi operatori sanitari per lamentarsi di una situazione insostenibile. Prima la denuncia sul Punto Nascite, oggi quella sulla chirurgia Maxilofacciale. La politica intera del nostro comprensorio deve impegnarsi a partire da tutti i consiglieri regionali: come è stato fatto per la Sangritana qualche settimana fa, bisognerebbe convocare la commissione sanità del consiglio Regionale con il Presidente e supercommissario Chiodi a Lanciano in modo che il Presidente possa illustrarci gli atti di programmazione sanitaria. Inoltre a Chiodi bisognerebbe far fare un giro sia nelle nuove strutture che si intendono tagliare, sia nei locali fatiscenti dell’Ospedale, chiedendo conto di dove siano finiti gli investimenti che erano previsti, visto che nella pagella a punti per i manager c’è l’obiettivo della definizione dei fondi ex art.20 per investimenti infrastrutturali”.

 

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