Pescara, asse attrezzato: oggi l’udienza al Tar del Lazio, assente l’Anas

 

testaPescara. Dopo il ricorso presentato nei mesi scorsi presso il Tar del Lazio dalla Provincia di Pescara contro il pedaggiamento dell’asse attrezzato Chieti-Pescara, si è svolta questa mattina l’udienza di merito, dinanzi alla I Sezione  principale dello stesso Tribunale. Assenti in aula i rappresentanti dell’Anas; causa trattenuta in decisione.

Con il ricorso della Provincia, prima il Tar e poi il Consiglio di Stato avevano sospeso l’aumento di un euro del pedaggio ai caselli autostradali interconnessi al RA 12, entrato in vigore il primo luglio scorso in funzione del decreto nazionale che imponeva gli aumenti. Stamane all’udienza era presente l’ente di Palazzo dei marmi, rappresentato dall’avvocato Giorgio Fraccastoro, insieme aii vari enti ricorrenti, tra cui La Provincia di Pescara mentre era assente l’Anas, sostenuta dall’Avvocatura di Stato. La causa, in ogni caso, è stata trattenuta in decisione per cui, a giorni, ci sarà la sentenza definitiva.

“Considerato l’iter favorevole sin dalla prima udienza, l’aspettativa è che il ricorso venga accolto anche nel merito”, dichiara in una nota il presidente Testa, ma non possiamo dimenticare che siamo in attesa, intanto, del nuovo decreto del  Presidente del Consiglio che, in attuazione della legge finanziaria, fisserà i criteri e le direttive per l’applicazione del pedaggio, stavolta in via definitiva, sui tratti in concessione Anas, tra i quali dovrebbe essere confermata la presenza dell’asse attrezzato”.

“In attesa di conoscere il verdetto finale del Tar su questa vicenda”, prosegue il presidente della Provincia di Pescara,  “l’amministrazione si sta muovendo su più fronti per ottenere quantomeno delle agevolazioni per i pendolari e i frequentatori abituali del tratto stradale che rischia di essere sottoposto a tassazione. Tuttavia non è da escludere un secondo ed ancora più incisivo ricorso al Tar, in presenza di un Decreto in cui si ravvisino vizi di legittimità, anche sotto forma di evidenti sperequazioni con altre zone d’Italia, come ad esempio col Raccordo anulare di Roma”.

“L’auspicio”, aggiunge Testa, “evidentemente, è che l’asse attrezzato sia  proprio escluso dalla lista, ma c’è il timore che vengano confermati tutti i raccordi autostradali già ricompresi dal primo Decreto a cui la Provincia si è opposta presentando ricorso al Tar”.

La Provincia assicura la continuazione della sua battaglia, con l’augurio che “stavolta tutte le  associazioni e gli altri Enti territoriali interessati si muovano al suo fianco per sostenerlo, diversamente da quanto accaduto col primo ricorso”.

Daniele Galli

 

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