L’Aquila. ‘Sul sospetto ribasso con cui la ditta Rialto si è aggiudicata l’appalto per la realizzazione dei lavori di Piazza d’Armi, ho provveduto a interpellare il Presidente ANAC Raffaele Cantone, l’Agenzia contro la corruzione, il Prefetto di L’Aquila, la Procura della Repubblica, la Corte dei Conti, l’ARTA e l’IRF’ – è quanto afferma la Senatrice Enza Blundo del Movimento 5 Stelle.
«In merito alla questione ho esposto i fatti asserendo che nell’aggiudicazione conseguente ad un bando promiscuo tra opere edili e arte dei giardini si è registrato un preoccupante ribasso del 62%, l’offerta è palesemente anomala e non sarà possibile completare le opere con il solo 38% rimanente che dovrebbe coprire le spese per la realizzazione e la copertura del costo dei materiali».
«Le norme sugli appalti già entrate in vigore, non consentono più tali esasperati ed anomali ribassi. I manufatti edilizi contemplati nel progetto ed in particolare il parcheggio con annesse strutture commerciali, insistono su di un’area presumibilmente interessata da discarica dei rifiuti per la quale sarebbe stata necessaria una preventiva bonifica».
«In tal senso – prosegue la Sen. pentastellata – con Determina N° 1197 del 12.08.2015, sono stati affidati i lavori alla ditta Tecno-Bios SRL. Inoltre per eterogeneità/diversità delle opere da eseguire sarebbe stato opportuno dividere gli appalti e tale divisione avrebbe infatti messo al sicuro da contenziosi, l’esecuzione di tutte le opere fra cui: scavi, rinterri, semina prati e piantumazione di alberature relative alla creazione del parco urbano».
«Ritenuto perciò che tale impavida aggiudicazione viene ad esporre l’A.C. a quasi certi blocchi dei lavori e a conseguenti revisioni prezzi con danni certi per l’Erario ed inevitabili ritardi nella realizzazione del sospirato Parco di Piazza d’Armi».
«Ho richiesto dunque un immediato intervento da parte delle autorità di vigilanza sulla corruzione teso ad annullare l’aggiudicazione dei lavori e a riavviare una nuova gara d’appalto e ho invitato l’ARTA a verificare nonché a procedere ad una immediata caratterizzazione delle aree finalizzata ad una messa a fuoco di tutti gli eventuali problemi di inquinamento con relativi e conseguenti costi e tempi di bonifica».
«Auspico che tutte le autorità che ho chiamato in causa, procedano in parallelo ad una serrata e approfondita verifica sulla qualità delle ditte che in concorso tra loro, hanno portato a un simile impraticabile ribasso, vigilando nel contempo su tutte le eventuali omissioni perpetrate da dirigenti pubblici e dipendenti» – conclude Blundo.