Pescara. “Assenti e litigiosi”, così la consigliera provinciale Idv Antonella Allegrino giudica l’amministrazione che fa capo a Guerino Testa: “maggioranza di centrodestra e apparato dell’Ente fuori controllo, Testa faccia valere la sua autorità di Presidente e sblocchi la programmazione strategica per il bene del territorio”, richiama.
A far uscire dai gangheri la Allegrino è stata l’assenza fatta registrate stamattina dai consiglieri di maggioranza alla Commissione sulla rimodulazione dei fondi POR: “Parliamo del piano operativo dell’Unione Europea 2007/2008, per un budget di circa 6 milioni di euro”, spiega la consigliera, “da utilizzare in progetti per formazione e auto impresa: quella che si definisce programmazione strategica, a cui Testa, più volte, ha detto di essere interessato vista la situazione economica dell’Ente”. Niente di fatto, nonostante la delicata materia in esame: assenza dei consiglieri di maggioranza e alla mancanza del numero legale; la Allegrino ha quindi chiesto che la seduta fosse aggiornata.
Un episodio che si inserisce su uno sfondo amministrativo tutt’altro che quieto in questi giorni. Si è recentemente stabilita, infatti una, “singolar tenzone” tra il Presidente di Provincia e Ambiente e il Segretario Generale della Provincia, che si sono scambiati missive di fuoco, peraltro inviate anche a Testa, alla Giunta e ai Consiglieri provinciali, circa i diversi punti di vista sull’esigenza di rendere interamente pubblica la Spa di cui la Provincia detiene il 78% di quote. “Un’esigenza da me sollecitata nel Consiglio del 15 dicembre”, aggiunge la consigliera Idv, “e su cui è stata espressa la fattibilità da parte del Segretario Generale che riteneva possibile la cosa. Un botta e risposta di fatto reso pubblico dagli interessati, ma su cui non si è imposto il Presidente Testa, né come pacificatore degli animi, né esercitando l’autorità della Presidenza fra i due litiganti, pur trattandosi di persone scelte direttamente da lui.
Il giudizio finale sul presidente Testa, da parte della Allegrino non può che esprimersi in un perentorio “vuoto autoritario”: parliamo di questioni su cui la linea dell’Amministrazione Provinciale non può latitare, specie se si tratta di richiamare all’ordine poteri che rischiano di ammutinarsi, prima che sia troppo tardi”.
Daniele Galli