Chieti. L’IDV di Chieti intende attivarsi un gazebo informativo per mercoledì 19 in piazza G. B. Vico nell’imminenza della principale scadenza introdotta dalla legge n° 183/2010 (la così detta legge ammazza precari) che avverrà il prossimo 23 gennaio.
L’IDV del capoluogo teatino sostiene che tale legge abbia introdotto allucinanti novità in tema di soluzione della vertenza di lavoro, limitazioni ai poteri dei giudici in tema di licenziamento e limiti all’impugnabilità dei contratti di lavoro precario. Inoltre l’IDV sottolinea che il silenzio che sta accompagnando l’entrata in vigore di tale legge, imponga una maggiore attenzione su quelle che sono decadenze irreversibili a danno della possibilità di poter rivendicare i propri diritti. Di fatti, la legge n° 183/2010 ha introdotto il termine di decadenza di 60 giorni dalla cessazione del rapporto per impugnare i contratti precari che presentino vizi di illeggittimità. I contratti precari sono diversi dai normali rapporti di lavoro a tempo indeterminato ed entro il prossimo 23 gennaio scadrà il termine entro cui milioni di lavoratori potranno impugnare i pregressi contratti di lavoro già terminati e che sia dubbia la loro leggittimità. Quindi i lavoratori precari, ogni qualvolta vorranno contestare la leggittimità dei loro contratti a termine, lo dovranno fare entro 60 giorni dalla cessazione del rapporto. Per cui dovrebbero far causa proprio nella pausa tra la fine di un contratto e l’eventuale proposta di quello successivo, perdendo in modo certo la possibilità di avere un lavoro già svolto anche se sottopagato o privo di diritti. L’IDV sostiene che è evidente che il termine di 60 giorni sia stato introdotto per rendere ricattabili i precari che dietro le promesse e le speranze di lavorare ancora, faranno sempre irrimediabilmente scadere tale termine decadenziale e che saranno sempre più i dipendenti che avranno forme atipiche di contratto precario evitando i contratti ordinari.
L’IDV di Chieti invita tutti coloro che hanno avuto un rapporto a tempo determinato (di qualunque tipologia) del quale sospettanno l’illeggittimità, a contattarlo e ad inviare una lettera raccomandata di impugnazione all’azienda per la quale hanno lavorato entro e non oltre il 23 gennaio. In questo modo, sostiene l’IDV, vedranno salvaguardato il diritto di far valere in giudizio le illeggittimità nel successivo termine assegnato dalla legge per introdurre la causa (270 giorni dall’impugnazione).
“IDV ha fatto battaglia parlamentare contro questo collegato lavoro. – ha spiegato l’Avv. Giuseppe Grande, componente esecutivo dell’IDV regionale – Adesso questa è entrata in vigore e prevale la possibilità che ci sia irreversibilità nella controversia del lavoro intravedendo appunto il termine di 60 giorni per impugnare i contratti precari”.
Francesco Rapino