Pescara. Nella seduta del 22 dicembre, il Consiglio regionale ha promulgato una legge per la riperimetrazione della Riserva naturale della Pineta Dannunziana, portando l’area verde da 56 a 85 ettari di superficie complessiva. Provvedimento positivo per la città adriatica, non per la sua Amministrazione stando a quanto denuncia l’intero gruppo consiliare del Partito Democratico: “La Regione approva senza che il Comune sappia niente: ineluttabile realtà che evidenzia il grave ed insignificante ruolo svolto dalla amministrazione cittadina”.
Il Pd accusa il governo cittadino di essersi lasciato “esautorato dall’azione congiunta del sub-commissario Sospiri e dai consiglieri regionali Masci, Verì, Pagano, Petri Chiavaroli e compagnia cantante”. L’unico all’interno della maggioranza ad aver mostrato “una qualche flebile perplessità” sarebbe stato l’assessore Marcello Antonelli, una volta appresa la notizia dai giornali. Ma un comunicato stampa firmato dall’intero Pd comunale giudica anche questo episodio come la riprova del fatto che “il Sindaco, l’assessore competente in tema di gestione del territorio e tutta la maggioranza di centrodestra risultano essere stati completamente ignorati dai politici regionali. Un cliché che oramai si ripete da molto tempo e che ha riguardato nel passato scelte importanti come quelle legate all’elettrodotto, al dragaggio, al ripascimento e che oggi trova ineludibile conferma nella questione Pineta Dannunziana”. Non solo; costituirebbe la prova tangibile di “una autentica faida interna al PdL ed alla maggioranza”, nella quale si intrecciano triplicemente gli incarichi di consigliere regionale, nonché di capogruppo e consigliere comunale Pdl di Lorenzo Sospiri. Mascia, si legge nel comunicato del Pd, avrebbe infatti reagito chiedendo un confronto diretto con la Regione: “Non si comprendo la finalità”, dicono dal Pd, “di questa richiesta e di un assessore, Antonelli, accusato esplicitamente da Sospiri essere ben a conoscenza della iniziativa. Una precisazione, quella di Sospiri in cui si arriva al punto di accusare l’assessore di mentire qualora dovesse continuare a sostenere di non conoscere i termini della questione”.
Da qui si giunge ad una critica pesante da parte del principale partito di opposizione nei confronti dell’amministrazione Mascia: si parla di “atto di commissariamento della democrazia al Comune di Pescara”. Una parabola per far intendere “che la guida di questa Città è saldamente nelle mani di Sospiri e Masci e che Mascia è una effimera controfigura di Sindaco e l’Assessore Antonelli viene invitato caldamente dal capogruppo del PdL in consiglio comunale ad occuparsi finalmente di altre aree riguardanti la Città. Come dire: alla pineta ‘ghe pensi mì”.
Daniele Galli