Chieti. Il presidente della Provincia di Chieti Enrico Di Giuseppantonio, insieme alla giunta provinciale, hanno presentato i provvedimenti adottati nel corso dell’anno 2010 ed hanno tracciato un bilancio dei primi 18 mesi di mandato.
Secondo l’ultimo consuntivo, l’ente ha un disavanzo di amministrazione di 5.240.651,65 euro. Dall’1 gennaio 2011, l’ente sarà dichiarato “strutturalmente deficitario” con le limitazioni imposte dalla legge in materia di spesa e di personale dipendente. Tra le misure previste per arginare il disavanzo, c’è l’alienazione dl patrimonio immobiliare della Provincia, il contenimento della spesa e la disciplina delle liquidazioni.
Per quanto riguarda l’Urbanistica, nel 2010 è ripresa l’attività conseguente alla realizzazione della Via Verde della Costa dei Trabocchi e del realizzo del Progetto Speciale Territoriale della Fascia costiera e c’è stata l’azione programmatica di area vasta.
Per la scuola c’è stata la ricognizione delle locazione di immobili a carico della Provincia di Chieti con destinazione ad uso scolastico secondario superiore. Poi c’è un programma di trasferimento degli arredi scolastici degli Istituti Secondari di 2° grado aventi disponibilità in esubero presso gli omologhi richiedenti nuove forniture all’ente. Inoltre c’è il piano dell’offerta formativa proposto alle Regione nei termini di legge, ma verrà approvato solo nel 2011, con l’obiettivo di evitare la duplicazione di corsi ed indirizzi di strutture superiori nello stesso ambito territoriale di riferimento, subordinando le possibilità di ampliamento dell’offerta formativa alla reale capacità dei plessi scolastici di ospitare gli iscritti, in coerenza con gli investimenti già effettuati, quindi programmati sull’edilizia scolastica.
Per l’ambiente si annovera il Patto dei Sindaci (Convenant of Mayors), la lotta alla petrolizzazione, il Progetto ELENA, volto a finanziare e ad incentivare gli investimenti in materia di efficientamento energetico degli edifici e delle infrastrutture pubbliche o con valenza pubblica. Poi c’è il Progetto di Mobilità Sostenibile che ha come obiettivi generali la promozione di strumenti e tecnologie a minor impatto ambientale e l’attivazione di strumenti per incentivare la “mobilità sostenibile”. Infine c’è il Progetto di Ottimizzazione dl sistema delle raccolte differenziate con acquisto di attrezzature e la realizzazione di infrastrutture.
Sono state illustrate anche le attività delle Politiche Comunitarie, della Cultura e del Turismo (con il ritorno di Bellestate), dello Sport, delle Politiche Giovanili, delle Politiche Sociali e del Lavoro, Formazione ed Attività Produttive.
“Come ogni anno illustriamo le cose che abbiamo fatto e le cose che avremmo voluto fare, ma non ci siamo riusciti. – ha spiegato Enrico Di Giuseppantonio, presidente della Provincia di Chieti – Questa è un’occasione per essere giudicati senza veni come abbiamo sempre chiesto. L’augurio è che si possa cambiare il rapporto con la politica. Per il primo anno e per la prima volta in Italia, una Provincia entra in un rapporto deficitario, andiamo in rosso, abbiamo questo triste bilancio. Siamo convinti che in un anno ce la faremo. Questo lo faremo attraverso una serie di misure tra cui la vendita di beni e la riduzione degli sprechi. Abbiamo pensato di rendere le scuole più sicure con un piano più concreto di interventi. Ci siamo mobilitati per contrastare il più possibile la crisi in atto. C’è stata la mia pressione assidua su tutti i fronti. Abbiamo prestato molta attenzione all’ambiente. ELENA è un progetto che mira al risparmio delle risorse energetiche e c’è a Barcellona, a Milano e a Chieti. La modernizzazione, l’efficienza e la meritocrazia sono il nostro vangelo anche nel 2011 che sarà un anno molto difficile a causa del debito. Dobbiamo risanare le casse di questo ente. Ci sono diversi debiti fuori bilancio e dobbiamo tenere presente che gestiamo soldi pubblici e non soldi nostri. Le 14 ore al giorno che trascorro in Provincia le sottraggo non soltanto alla mia famiglia, ma anche a tanta gente che ha bisogno, di questo mi dispiace moltissimo. Però posso dire che non ho mai disertato un terreno di crisi dall’azienda più grande a quella più piccola”.
Francesco Rapino