L’Aquila. Presentato ricorso dal Comune de L’Aquila alla Commissione Europea in merito al grande metanodotto Snam Brindisi-Minerbio di 687 km. La decisione, assunta dalla giunta municipale alcuni giorni fa, è stata formalizzata ieri dal sindaco Massimo Cialente.
Con L’Aquila cresce, dunque, il numero degli enti locali che hanno deciso di chiamare in causa l’Europa per cercare di bloccare un’opera che avrebbe un impatto devastante sui territori nostrani. Prima del capoluogo regionale, infatti, avevano intrapreso questa strada diverse altre amministrazioni pubbliche, in particolare dell’Umbria e delle Marche. Tra queste le Province di Perugia e di Pesaro Urbino e i Comuni di Gubbio e di Città di Castello.
L’adesione de L’Aquila all’iniziativa è particolarmente significativa poiché il capoluogo abruzzese è il Comune capofila del coordinamento degli enti locali anti-gasdotto proprio per le gravi problematiche connesse al rischio sismico.
“Siamo infatti all’assurdo” spiegano meglio i comitati cittadini per l’ambiente di Sulmona. “Un territorio come quello aquilano, che necessita di essere risollevato e di essere messo in sicurezza, viene invece esposto a nuovi pesantissimi rischi da un’opera, denominata “Rete Adriatica”, che peraltro era stata concepita per la fascia costiera e che , chissà perchè, è stata invece dirottata all’interno della penisola! Lo stesso vale per le aree umbre e marchigiane colpite dal sisma del 1997 e, più in generale, per tutti i territori dell’asse appenninico, compresa la Valle Peligna”.
Secondo i comitati in questione, il problema dell’elevata sismicità del tracciato del metanodotto è uno degli aspetti da affrontare in modo serio e secondo una visione complessiva dell’opera “e non in maniera superficiale e frammentata, come ha invece fatto la Snam. Proprio lo spezzettamento dell’opera in cinque tronconi, al fine di evitare la V.A.S (valutazione ambientale strategica) e la V.I.A. (valutazione di impatto ambientale) unica è la questione che è al centro delle denunce-ricorsi alla Commissione Europea. Occorre tener presente quanto affermato dalla Commissione Europea (16 luglio 2003, risposta all’interrogazione parlamentare dell’on. Monica Frassoni): “gli Stati membri sono tenuti a fare in modo che la direttiva europea, concernente la valutazione dell’impatto ambientale di determinati progetti pubblici o privati non venga aggirata attraverso il frazionamento dei progetti”. La discesa in campo de L’Aquila sottolinea, evidenzia e fa riflettere ancora di più sulla clamorosa e poco dignitosa retromarcia della quale si è reso protagonista il Comune di Sulmona”.
I rappresentanti della città di Sulmona, infatti, non avrebbero intrapreso alcuna iniziativa in merito, nonostante il comprensorio abbia un motivo doppio (metanodotto e centrale) per ricorrere all’Europa.
“Fortunatamente” concludono i comitati “al forfait dato da questi nostri “rappresentanti dell’interesse generale” suppliscono direttamente i cittadini che in numero sempre maggiore affluiscono al banchetto allestito dai Comitati sotto i portici Caroselli (bar Europa)”.
Si può firmare anche oggi giovedi 23 dalle 11.00 alle 13.00 e dalle 18.00 alle 20.00 e domani venerdi 24 nella sola mattinata. Dopo la pausa natalizia si riprenderà il 28 dicembre.