Pescara, Consiglio provinciale straordinario su Piano sanitario: Baraldi diserta, l’opposizione abbandona l’aula

 

Provincia_palazzoPescara. La riforma della sanità pubblica preoccupa tutti in Abruzzo: non c’è Amministrazione che non tribola in merito al Piano di Riordino. Oggi è stata la volta del Consiglio provinciale di Pescara, convocato in via straordinaria, alla presenza di alcuni sindaci dei comuni del pescarese interessati dal riassetto sanitario. Assenti “ingiustificati”, invece, il sub commissario Regionale alla Sanità, Giovanna Baraldi, e il Presidente della Regione, Gianni Chiodi, convocati ma non presentatisi a Piazza Italia. Questa una delle principali cause della polemica scatenata dall’opposizione, che ha abbandonato l’aula facendo sciogliere la seduta per mancanza di numero legale.

Una seduta convocata in via straordinaria dall’opposizione; corale la denuncia perplessa contro quelli che, da mesi, ritengono “tagli inefficaci”. “Nel piano” ha esordito nel suo intervento il consigliere  Pd, Toni Castricone si parla di potenziamento degli ospedali e dei distretti sanitari che invece si sono indeboliti. Si cominciano a vedere i risultati di una programmazione che sta fortemente depauperando le strutture sanitarie del nostro territorio con relativi disagi per i cittadini”. “C’è una sanità che non dà risposte”, hanno aggiunto il capogruppo Pd, Antonello Linari, e i consiglieri Enisio Tocco e Antonio Di Marco ,“con un conseguente aumento delle spese. Di fronte a tutto questo rischiamo meno servizi e più debiti. Siamo chiamati ad un senso di responsabilità bipartisan quando si parla di sanità”. Più critico il gruppo Idv circa le assenze della principale autrice del Piano di riordino, il sub commissario Baraldi: “Un’assenza pesante perché sottraendosi al confronto non ha rispettato  gli impegni assunti sulla sanità in Provincia di Pescara”, chiosano con amarezza. Rimproveri anche per il Presidente della Provincia: “L’assenza del sub commissario e la presenza in aula in fase alterne di Testa e della maggioranza, la pessima organizzazione dei lavori del Consiglio, inoltre, denotano la scarsa considerazione del centrodestra verso questa Istituzione, ma soprattutto la scarsa sensibilità sulla questione sanità che oggi è la madre di tutti i problemi nella nostra regione. Una sanità onerosa per i cittadini abruzzesi e, molto spesso, non in grado di fornire servizi minimi di assistenza”, aggiunge l’Idv.
Vari gli interventi in aula da parte dei sindaci, portavoce di quei Comuni che hanno visto chiudere o riconvertire numerosi presidi ospedalieri di piccola e media grandezza, quelli a servizio della popolazione sui territori più lontani dai grandi ospedali e per le quali il primo cittadino di Popoli, Antonio Castricone, ha chiesto maggiore attenzione. Il sindaco di San Valentino, Angelo D’Ottavio ha chiesto, invece, al presidente Testa, che venga riattivata la residenzialità nel comune pescarese attraverso una struttura mista pubblico-privata.
L’episodio che ha decretato lo scioglimento della seduta nasce da un ordine del giorno presentato dall’opposizione per chiedere a Testa la promozione di un tavolo di concertazione permanente per mantenere un confronto costante sulla sanità e fare emergere le criticità esistenti al fine di valutare le possibili azioni da mettere in campo per migliorare l’offerta sanitaria. La contromossa della maggioranza è arrivata con un emendamento alla richiesta di Pd e Idv, nel quale si chiedeva invece a Testa di farsi portavoce presso i vertici della Asl e della Regione affinché si proceda alla applicazione complessiva del Piano per vederne i frutti e promuovere un tavolo istituzionale permanente: “La maggioranza con questo emendamento, ha inteso rafforzare l’azione della Giunta regionale e dei vertici della sanità nella applicazione del Piano operativo sanitario, poiché il lavoro di applicazione dello stesso fatto sino ad ora dalla Giunta regionale, come dichiarato dal presidente della Chiodi, ha portato i primi frutti in termini di riduzione del debito sanitario e, come dichiarato dal direttore sanitario della Asl di Pescara dott. D’Amario, i frutti del nuovo piano sanitario si iniziano ad apprezzare anche nella nostra Asl con la riduzione del debito andando verso il pareggio ed una prima inversione di tendenza nel pendolarismo esterno verso altre regioni, a nostro favore”, ha precistato Angelo Faieta, capogruppo provinciale Pdl.
Divergente la visione dell’opposizione, che ha abbandonato l’aula costringendo la seduta a sciogliersi per mancanza del numero legale. Mi impegnerò , entro gennaio, a convocare in un Consiglio provinciale straordinario o in una riunione allargata ai sindaci, i vertici della Asl, il sub commissario Baraldi e il presidente della Regione Abruzzo, Chiodi, per discutere del piano operativo sanitario”, ha dichiarato il Presidente Testa, confermando il tentativo dell’Ente a risolvere l’empasse.
Mascitelli (Idv) presenta interrogazione parlamentare. La sanità abruzzese tribola anche oltre i confini regionali. Il Senatore e segretario regionale dell’Italia dei Valori  Alfonso Mascitelli, capogruppo in commissione Bilancio, lunedì presenterà un’interrogazione parlamentare ai Ministri dell’Economia e della Sanità, chiedendo che venga fatta chiarezza sui numeri del deficit sanitario regionale. “E’ gravissimo che nella nostra si faccia della disinformazione e della mancanza di trasparenza gli strumenti per trasformare una gestione commissariale, vincolata da disposizioni di legge e limiti di mandato, in una conduzione solitaria, personalizzata e monocratica di un settore così delicato e complesso della vita dei cittadini”, afferma Mascitelli.
“Il problema  per l’Abruzzo è che il commissario Chiodi avrebbe dovuto provvedere entro il mese di giugno, in conformità del decreto legge n. 78, alla conclusione della procedura di ricognizione dei debiti, predisponendo un piano che individui modalità e tempi di pagamento. Nulla di tutto questo è stato fatto. Ad oggi le cifre dei nostri deficit sanitari sono sconosciute o quantomeno incerte e contraddittorie, tra quanto dichiara Chiodi in Abruzzo, e quanto dice la Baraldi a Roma, mettendo a rischio per la nostra regione, l’attribuzione in via definitiva delle risorse finanziarie legate al fondo sanitario nazionale. Inoltre la legge di stabilità, la vecchia finanziaria alla quale daremo il nostro voto contrario, al comma 50 prevede che la copertura del disavanzo sanitario relativo all’esercizio dell’anno 2010 avverrà mediante risorse di bilancio regionale sottratte ovviamente ad altri capitoli e da adottare entro fine anno”, spiega il Senatore Idv in una nota.

Daniele Galli

 

 

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