Ortona. Dopo aver esaminato la proposta tecnico-economica rimessa dalla società partecipata dal Comune di Ortona ECOLAN s.p.a. su richiesta del Consiglio Comunale e fatti i necessari approfondimenti, il Partito Democratico, il gruppo Ortona Bene Comune e il Consigliere Comunale indipendente Franco Scimò, hanno deciso di intraprendere tra le possibili soluzioni previste dalla normativa la strada dell’affidamento in house del servizio di igiene urbana della Città a partire dal 1 ottobre 2016, subito dopo la scadenza contrattuale del rapporto con la società mista Ortona Ambiente fissata al 30 settembre 2016.
Lo scorso 4 maggio i Consiglieri comunali Tommaso Coletti, Alessandro Scarlatto, Marco Uccelli, Marcello Forti, Gilberto Bernardi, Alessandro Seccia e Franco Scimò, hanno infatti presentato al Presidente del Consiglio Comunale ed al Sindaco la richiesta di convocazione del Consiglio Comunale per l’approvazione della relazione ex art. 34, comma 20 D.L. 179/2012 in merito al servizio di igiene urbana e per il successivo affidamento alla ECOLAN s.p.a., deliberando anche il disciplinare e il capitolato d’oneri relativi allo stesso servizio di igiene urbana.
“L’affidamento del servizio alla nostra società partecipata ECOLAN s.p.a., di cui il Comune di Ortona detiene il 14,35% del capitale sociale – spiegano i consiglieri di maggioranza firmatari della proposta – comporterà una riduzione complessiva annua della spesa per il Comune di circa 800.000 euro, con un risparmio medio per utente di circa 80 euro. Inoltre la proposta presentata prevede la salvaguardia di tutti i posti di lavoro con il passaggio dei dipendenti da Ortona Ambiente alla ECOLAN ed il rinnovo completo del parco mezzi necessario per lo svolgimento del servizio”.
“Il contratto che verrà stipulato – concludono i consiglieri della maggioranza – pur prevedendo una durata dell’affidamento per dieci anni trattandosi di una società c.d. in house providing, consentirà un controllo analogo del Comune come se stesse utilizzando i propri uffici e potrà essere risolto in maniera unilaterale da parte dello stesso Comune in qualsiasi momento con un semplice preavviso di sei mesi”.