Pescara. I tempi per l’approvazione del Piano regolatore Portuale e per lo sfondamento della diga foranea si allungano e Forza Italia fa partire il count-down con dei manifesti affissi sulla facciata del Consiglio Regionale a Pescara: D’Alfonso ordina la rimozione e scatta il braccio di ferro.
Un “+” e un “1” rappresentati da due differenti e affiancati mega poster, affissi sulle finestre degli uffici del gruppo consiliare di Forza Italia, ben in vista su piazza Unione, dove si erge il palazzo di vetro della sede pescarese del consiglio regionale. E’ la contestazione intrapresa dal partito di centrodestra per sottolineare il ritardo della Regione Abruzzo, all’indirizzo del governatore D’Alfonso, nell’approvazione del piano regolatore portuale: “Stavolta il Presidente non ha capito che sulla storia della diga foranea e sulle sue promesse da marinaio, smentite dopo 24 mesi di nulla, non c’è via d’uscita”, afferma il capogruppo forzista Lorenzo Sospiri.
“Appena sabato scorso – spiega – abbiamo iniziato un conteggio virtuale in Regione e in Comune, ovvero quanti giorni mancano all’approvazione del nuovo Piano regolatore portuale e, di conseguenza, allo sfondamento della diga foranea, un’opera che il presidente-picconatore D’Alfonso si diceva pronto a realizzare con le proprie mani all’alba del suo governo regionale, ma che a 24 mesi di governo sta ancora al suo posto”.
Ma quella protesta non è stata digerita da D’Alfonso: “Ha la coscienza tanto turbata sulla vicenda della diga foranea e del mare inquinato – prosegue Sospiri – da non riuscire a tollerare neanche due cartelli esposti, senza alcun danno, sulla facciata della sede regionale di piazza Unione, cartelli che hanno un unico scopo: contare con la città quanti giorni ancora dovremo attendere prima di vedere aperta la diga foranea. Ma evidentemente quel calendario sta irritando così tanto il nostro Governatore che ne ha addirittura ordinato la rimozione, delegando il Presidente Di Pangrazio a fare la voce grossa”.
Dalla presidenza, infatti, sono partite telefonate per diffidare alla rimozione, quindi anche una nota scritta ufficiale per ribadire che, in caso di mancata rimozione spontanea, sarà l’Ufficio di Di Pangrazio a intervenire addebbitando le spese per l’operazione. “E invece noi quei cartelli non li togliamo, e seppure dovessero chiamare una gru per rimuoverli, il giorno dopo li vedranno ricomparire come nuovi, le copie sono già pronte e stampate nelle nostre stanze”, avvisa già Sospiri.
BALDUCCI: D’ALFONSO ESTRANEO
“Il palazzo di piazza Unione è di proprietà del Consiglio regionale, la gestione dell’immobile spetta quindi al Presidente del Consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio, e non a D’Alfonso”: è la precisazione con cui il vicecapogruppo del Pd in Consiglio regionale, Alberto Balducci, replica a Sospiri.
“La prossima volta che Sospiri cerca una scusa per attaccare D’Alfonso – prosegue Balducci –, scelga almeno un motivo che compete al Presidente della Giunta regionale, senza prendere pateticamente a pretesto eventi che non lo vedono coinvolto né tantomeno interessato. Gru e denunce esistono solo nella fervida fantasia di Sospiri che – in una rabdomantica ricerca di notorietà mediatica – vaneggia di scenari privi di qualsiasi contatto con la realtà fattuale delle cose”.