Pescara, Villa Basile, Pd: pagare finchè ci sono i soldi

 

comune_pescaraPescara. Si fa delicata la tematica di Villa Basile, dove vengono a contrapporsi gli interessi dell’edilizia e la tutela ambientale. Da una parte, quindi, la Caldora costruzioni, dall’altra l’opposizione in Comune. Nel particolare odierno, il Pd, che indice una conferenza stampa per puntualizzare. Nel mezzo, la maggioranza, intenta a assegnare le colpe del danno alle passate Giunte di centrosinistra.

E’ fissata al 21 dicembre la prima sentenza del Consiglio di Stato, Corte alla quale si è rivolto il Comune di Pescara impugnando la decisione del Tar per un risarcimento di un milione di euro a Debora Caldora, costruttrice pescarese ancora fermamente convinta nel voler costruire sul terreno dei colli posto ormai a vincolo ambientale. Riassumendo, Caldora vuole costruire su un terreno privato limitrofo a Villa Basile, una delle aree di pregio dei colli pescaresi, forse l’ultima dell’intera città.
Un milione di euro che le opposizioni riunite hanno rintracciato in un rimborso Ici, quota di carattere straordinario, quindi non periodicamente rifornita dallo Stato al Comune. Si dice preoccupato il Pd a causa di: “un’iniziativa dilatoria della maggioranza che nasconde essenzialmente la volontà di utilizzare, in questo lasso di tempo, la risorsa economica segnalata dalle opposizioni consiliari per soddisfare il danno patito dalla Caldora, ben sapendo che questa provvista finanziaria, frutto di rimborsi ICI degli anni scorsi sarà irripetibile”. Questo, cosa comporterà dopo il 21 dicembre?     “Comporterà che siccome il Comune di Pescara non ha disponibilità economica, risulterebbe gioco-forza soddisfare la Caldora con una concessione volumetrica”, rispondono i Democratici. “Questa eventualità, disastrosa sul piano della tutela e della salvaguardia delle aree di Villa Basile che rappresentano l’ultimo anelito ambientale di pregio della nostra Città, va scongiurata mettendo da parte ogni rivalità e pretestuosa conflittualità politica al Comune di Pescara”. Si sta sollevando, infatti, la polemica: Lorenzo Sospiri, consigliere Pdl, ha affibbiato alla ex Giunta D’Alfonso il demerito di aver procurato quelle sentenze, con le varianti ai Prg. Voci che il Pd definisce “false e fantasiose”.
“L’auspicio è che quelle voci della maggioranza, che già oggi tendono ad escludere ogni possibilità edificatoria in quell’area, sostengano oggi una posizione ferma sulla necessità di accantonare quelle somme al fine di evitare conseguenze irreversibili che darebbero la stura ad una colata di cemento in un’area di grande pregio paesaggistico ambientale di Pescara”, concludono i consiglieri Pd.

Antonelli rassicura: “venerdì un vertice un Comune”
Pescara. “Venerdì prossimo affronteremo in Comune il ‘caso’ di Villa Basile nel corso di un vertice già convocato nei giorni scorsi dal sindaco Albore Mascia con l’Ufficio legale del Comune e con i due legali esterni, due professionisti, che si stanno occupando dei tre ricorsi che si discuteranno dinanzi al Consiglio di Stato il prossimo 21 dicembre, gli avvocati Stefano Matteucci Civitarese e Ugo Di Silvestre. In quella sede faremo il punto circa i ricorsi, concertando il lavoro da svolgere in vista dell’appuntamento fissato per la disamina del contenzioso. Obiettivo dell’amministrazione comunale di centro-destra, come già ribadito nei giorni scorsi, è quello di tutelare Villa Basile, fermo restando il rispetto delle sentenze”. Lo ha ribadito l’assessore allo Sviluppo del Territorio Marcello Antonelli in riferimento alla seconda conferenza stampa odierna del Pd sul ‘caso’ di Villa Basile.
“Di nuovo oggi il Pd è tornato a confondere le acque in merito alla vicenda di Villa Basile – ha sottolineato l’assessore Antonelli – pretendendo che il Comune paghi subito quel risarcimento di oltre 1 milione di euro disposto dal Tar con sentenza del 2005 a favore dell’impresa Caldora, quale rimborso per il danno causato dal mancato rilascio dei permessi a costruire, come se quell’immediato versamento potesse cancellare il contenzioso successivo relativo alla destinazione urbanistica della superficie. Somma che tra l’altro, è bene ricordarlo, lo stesso governo di centro-sinistra ha preferito non versare dal 2005 al 2009, anzi approvando, nell’aprile 2009, una delibera di indirizzo con la quale si dava mandato agli uffici tecnici di istituire un comparto edificatorio nella stessa area. In realtà è bene chiarire che la somma di 1milione 200 mila euro rappresenta solo il risarcimento del danno subito, ma non ha nulla a che vedere con l’eventuale variazione urbanistica della superficie. Pagare oggi non ha senso e non risolverebbe il contenzioso sorto per la destinazione dell’area a verde pubblico con vincolo preordinato. Ed è ovviamente strumentale la richiesta del Pd di utilizzare per tale ipotetico pagamento parte degli introiti derivanti dal pagamento dell’Ici per gli immobili di categoria D: parte di quella somma è già stata utilizzata in occasione dell’ultima variazione di bilancio approvata dal Consiglio comunale e la parte rimanente è già stata spalmata nell’assestamento di bilancio che tra qualche giorno approderà all’esame del Consiglio comunale.

Daniele Galli

 

 

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