Pescara. L’intricata vicenda Ex Cofa, sembra volgere verso una soluzione. L’amministrazione comunale di Pescara ha infatti sottoscritto quest’oggi con la Regione Abruzzo il verbale di riconsegna formale delle aree dell’immobile alla stessa amministrazione regionale. Resta però aperto uno spiraglio, Comune e Regione torneranno a incontrarsi nei prossimi giorni per valutare un eventuale interesse dell’amministrazione comunale ad acquisire lo stesso ex Cofa nel proprio patrimonio.
Prima di riconsegnare simbolicamente le ultime chiavi della struttura, il Comune si è impegnato a effettuare la pulizia dell’area, con la rimozione dei rifiuti minuti e ingombranti, come materassi e rottami di bici, a effettuare lo sfalcio dell’erba alta, comprendendo anche la bonifica di alcuni frammenti di eternit rinvenuti a terra sul lato nord del complesso, e a eseguire il distacco delle utenze elettriche ancora attive. Lo ha annunciato l’assessore al Patrimonio Eugenio Seccia al termine del sopralluogo odierno, propedeutico alla stipula del verbale di riconsegna del complesso, convocato dalla Regione Abruzzo, al quale hanno preso parte i tecnici della Regione, con il dirigente Antonio Macera, la dottoressa Adelina Stella della Asl di Pescara e i tecnici comunali, accompagnati dai Presidenti delle Commissioni consiliari Patrimonio Renato Ranieri e Lavori pubblici Armando Foschi.
“Nel corso del sopralluogo – hanno illustrato Ranieri e Foschi- abbiamo accertato le precarie condizioni in cui versano tutti i capannoni, le lamiere ricoperte dalla ruggine, i vetri in frantumi, griglie metalliche, originariamente poste dalla Regione Abruzzo per impedire l’accesso all’interno degli edifici, completamente divelte, i fabbricati che presentano lesioni macroscopiche, con la caduta di intonaci e pezzi di muratura, escrementi umani ovunque, deiezioni di piccioni, e poi i rifiuti, materassi, indumenti, bevande, pattume in plastica, stracci, materiale metallico, ferroso, cartaceo, ingombranti, come una caldaia e un frigorifero, addirittura una roulotte, abbandonati tra una struttura e l’altra. In pessime condizioni anche l’area esterna di pertinenza del complesso che, in diversi punti, presenta crepe e poi, nella zona nord-est di uno dei fabbricati sono stati rilevati numerosi piccoli frammenti di lastre ondulate in eternit che costituivano la copertura dei tetti dei capannoni. E altri piccoli frammenti in cemento amianto sono stati rinvenuti in altri punti dell’area”.
Terminato il sopralluogo e richiusi i cancelli i tecnici di Regione, Asl e Comune con l’assessore Seccia e il consigliere comunale Massimo Pastore si sono ritrovati in Comune per sottoscrivere il verbale. Un documento in cui sono state ripercorse le tappe della struttura, dal 2005 a oggi, dunque da quando c’è stata la concessione al Comune in uso temporaneo. Un verbale che, nonostante i molteplici rimandi, finalmente pone un punto ad una questione che sembrava non intravedere via d’uscita.
Monica Coletti