Pescara. Venerdì scorso venerdì Gianni Chiodi, Presidente della Regione, ha presentato le iniziative relative ai fondi comunitari che finanziano interventi sulle aree urbane, Joint European Support for Sustainable Investment in City Areas, meglio note come Jessica. Interviene oggi Maurizio Acerbo, consigliere Regionale e al Comune di Pescara di Rifondazione Comunista presentando un interrogazione al sindaco Albore Mascia, sostenuta dalla domanda: “la speculazione uscita dalla porta rientrerà dalla finestra?”.
Acerbo si rivolge al Comune di Pescara poiché afferma che,secondo quanto riferito dagli organi di informazione il Presidente della Giunta Regionale avrebbe sottoscritto un “accordo” con i comuni 4 capoluoghi, tra cui Pescara, per quattro progetti pilota; il progetto coinvolge il capoluogo adriatico per la trasformazione dell’area di risulta della stazione ferroviaria con un progetto del costo di 107 milioni di euro che prevede la realizzazione di edilizia direzionale e di un parcheggio: “dalla lettura dei sintetici resoconti balza agli occhi un evidente contrasto tra quanto enunciato in conferenza stampa e le previsioni del piano regolatore cittadino vigente”, dice Acebro, “infatti le Norme Tecniche di Attuazione del P.R.G. prevedono che tale area va intesa essenzialmente come ‘vuoto urbano’, dove deve essere prevalente la funzione di parco centrale in superficie e di parcheggi interrati al servizio del centro commerciale naturale esistente e funzionali alla creazione di zone pedonalizzate. Le altre funzioni pubbliche consentite sono quelle relative all’interscambio dei mezzi di trasporto pubblico, possibilmente nel rilevato ferroviario soprattutto attraverso la creazione di parcheggi, anche interrati, nel numero richiesto dal Piano Urbano della Mobilità e dal Piano Parcheggi e comunque in numero adeguato a consentire la sosta ai residenti e il parcheggio agli utenti del centro commerciale naturale che potrà così essere riqualificato anche mediante la successiva creazione di zone pedonalizzate negli spazi pubblici del sub ambito c) e alla creazione di un ‘polo culturale comunale’, precisa.
Precisione maggiormente approfondita nello specificare che: “ l’articolo 37 prevede che: La superficie territoriale di riferimento dell’intero solo ambito, individuato e perimetrato nella tavola di zonizzazione del P.R.G., è di circa mq 129.000 ; essa dovrà essere ripartita nel rispetto dei seguenti limiti: almeno l’80% dovrà essere riservata a verde pubblico, non più del 10% dovrà essere riservata a spazi per servizi pubblici o d’interesse pubblico e strutture per attività culturali e del tempo libero (teatro, musica, ecc.), mentre la restante percentuale dovrà essere riservata a viabilità, piazze e spazi d’incontro integrati per l’intrattenimento.
Acerbo porta così all’evidenza che il P.R.G. vigente non prevede destinazioni direzionali nell’area di risulta: affermando: “non è stato sottoposto all’approvazione del Consiglio comunale un documento di indirizzi che contenga la previsione di una modifica di questo genere delle previsioni del P.R.G. vigente sull’area strategica più importante della città”, pertanto con la sua interrogazione chiede quali siano i contenuti dell’accordo sottoscritto con la Regione Abruzzo e se prevedano l’impegno a modificare le previsioni del P.R.G. vigente. Alla Giunta Mascia l’ardua sentenza.
Daniele Galli