Pescara “sindaco minacciato”: telecamere hd sull’ufficio di Alessandrini

“Il sindaco Alessandrini blinda i suoi uffici e costruisce barriere invalicabili per rendersi inaccessibile”, afferma Cerolini, “dopo aver ripristinato il controllo e la consegna dei documenti per chi entra nel Palazzo comunale, dopo aver spostato gli uscieri a lui assegnati sul corridoio del Comune, dopo essersi assegnato due agenti della Polizia municipale che, distratti da altri compiti sulla strada, devono occuparsi della sua protezione nel Palazzo, ecco che installa un sofisticato impianto di videosorveglianza ad alta definizione a protezione della sua Segreteria e del suo Gabinetto”.

“L’obiettivo è impedire che chiunque possa avvicinarsi alla sua persona”, accusa ancora il forzista, “Poi fa nulla se potenziali malintenzionati o cittadini in condizioni di disagio si riversano negli altri uffici completamente sguarniti e non protetti da alcuna barriera, a partire dall’Ufficio Politiche sociali dove assistenti sociali, per lo più donne, sono abbandonate al loro destino con porte sempre aperte prive di qualsivoglia guardiania”.

Ben lunga, secondo il component dell’ex Giunta Mascia, il processo di “barricamento” del sindaco: “Prima è apparso sul portone d’ingresso del Comune l’obbligo, per gli utenti che entravano, di consegnare il proprio documento in portineria e di farsi identificare, in modo da sapere sempre chi entrava, usciva o era presente tra gli uffici. Peraltro bisognava anche ‘farsi annunciare’ se si era attesi o meno nei piani superiori, altrimenti non si poteva salire. Poi ha iniziato la fase dell’autoisolamento: di punto in bianco ha fatto traslocare gli uscieri assegnati ai suoi servizi, e quella scrivania di accoglienza, da sempre posta all’ingresso della segreteria del sindaco, è stata spostata lungo il corridoio centrale, crocevia di correnti, a due passi dai bagni, e costringendo i dipendenti a lavorare per tutto l’inverno indossando i piumini. In questo modo chi voleva o vuole oggi parlare con il sindaco deve fermarsi sul corridoio centrale, peraltro senza alcuna tutela della privacy, e senza alcuna possibilità di superare la barriera della porta di vetro, il tutto giustificato da una presunta necessità di tutelare la sicurezza del sindaco. Poi sono arrivati i vigili urbani: due agenti in divisa ogni giorno sono assegnati alla protezione della sicurezza del sindaco e trascorrono la giornata appollaiati lungo il corridoio centrale, sottratti alle loro specifiche mansioni di tutela della città”.

“Ma tali forme di protezione non devono essere sembrate sufficienti al sindaco Alessandrini”, prosegue il coordinatore FI, “che ora ha deciso di blindare ulteriormente le proprie stanze e con una determina firmata dal dirigente Fabio Zuccarini ha autorizzato e finanziato l’installazione di telecamere a protezione degli Uffici della sua Segreteria e del Gabinetto del sindaco, area in realtà già isolata dal resto del Palazzo e attualmente inaccessibile ai cittadini. Un’opera dal costo di 1.198 euro complessivi che è inconcepibile e ingiustificabile: le telecamere saranno collegate al Ced del Comune, da dove dunque sarà sempre visibile chi entra e chi esce dalla ‘zona rossa’, il tutto, come scrive il Capo di Gabinetto Guido Dezio, ‘in considerazione degli ultimi eventi verificatisi all’interno del Palazzo di Città che hanno minacciato la sicurezza degli Uffici di Segreteria e di Gabinetto del Sindaco’ ”.

“Ora, in tutta onestà”, conclude Cerolini, “nessuno ha idea a quali eventi si riferisca il Capo di Gabinetto, a meno che non parli della civilissima protesta degli operatori della Attiva che, in tre mesi di presidio sotto il Comune, una sola volta si sono permessi di far finta di occupare non la stanza del sindaco, ma la sala consiliare, posta dall’altra parte del corridoio, e comunque quei civili cittadini non hanno mai rappresentato una minaccia”.

ALESSANDRINI: SOLO CONTROLLO PASSIVO

“Io giro da solo. Da tempo abbiamo rafforzato il controllo e non blindato Palazzo di Città, perché si sono verificati episodi che ci hanno posto di fronte alla necessità di garantire un livello di sicurezza, pur minimo, su stanze dove con questa Amministrazione non c’è mai stato, anche se vi si porta avanti l’attività di governo”. Così Alessandrini giustifica l’installazione dell’impianto di videosorveglianza.

Telecamere che definisce “un impianto di controllo passivo, semplicemente a tutela da episodi di vandalismo e sgradevoli frequentazioni che in questi due anni abbiamo pur registrato. Un’accortezza che non è di esclusivo appannaggio del sindaco, infatti si lavora al rafforzamento della sicurezza anche in quegli altri uffici che l’ex amministratore definisce più a rischio, come l’Urp, che peraltro da poco ha subito una brutta intrusione notturna con danneggiamento da parte di ignoti e altri settori del Palazzo ex Inps, dove i vandali hanno addirittura allagato un piano provocando danni che pagheremo tutti noi cittadini”.

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