Montesilvano, Pasquale Cordoma si è dimesso

cordomaMontesilvano. Pasquale Cordoma si dimette. Il sindaco di Montesilvano ha annunciato di ritenete “doveroso rassegnare le dimissioni”, alla luce di quanto accaduto oggi in consiglio comunale, dopo la sua maggioranza è andata sotto in occasione dell’approvazione del cosiddetto riequilibrio di bilancio.

 

Cordoma fa sapere, inoltre, di aver già avvisato il prefetto di Pescara, Vincenzo D’Antuono, con il quale domani avrà un incontro come forma di rispetto istituzionale. Cordoma aggiunge in una nota che “si tratta di una scelta indispensabile per non scendere a compromessi e per non essere la vittima di giochi di palazzo”.

Cordoma vuole “fornire la verità di quanto accaduto oggi in consiglio comunale. L’assise era chiamata a ratificare gli equilibri, ovvero l’atto che dopo tre anni di lavoro fa rientrare Montesilvano nel patto di stabilità, avviandola nella seconda parte della legislatura al rilancio degli investimenti e ad un alleggerimento della pressione fiscale. Nel corso della votazione – si legge nella nota municipale – tre consiglieri del Pdl, i cosiddetti ribelli di area finiana ed il consigliere dell’Udc Oscaro Biferi, con la sorprendente astensione del presidente del consiglio Vittorio Catone e l’assenza inaspettata del consigliere di Rialzati Abruzzo (lista civica che fa riferimento all’assessore regionale Carlo Masci), hanno votato con i consiglieri di centrosinistra impedendo l’approvazione della delibera”.Il sindaco dice pertanto di “prendere atto di un evidente dato politico che porta i consiglieri di centrodestra a votare con le forze di opposizione e quindi a far venire meno una maggioranza politica di centrodestra del Comune di Montesilvano”. Ma, prosegue Cordoma, “non intendo sottrarmi alle mie responsabilità, avendo in questi anni duramente lavorato per conseguire gli obiettivi di risanamento del Comune e delle sue aziende partecipate, del rilancio degli investimenti e delle attività produttive, della ricostruzione di ciò che un sistema malato aveva abbattuto (esempio tangibile Palaroma) e avendo cercato le condizioni per ripristinare regole che diano certezze allo sviluppo urbanistico della città”. Cordoma conclude dicendo “di essere stato chiamato a governare la città e di averlo fatto al massimo delle mie potenzialità, se non mi e’ possibile concludere il lavoro nel tempo che resta alla consiliatura preferisco ridare voce all’unico giudice che un politico, oltre alla sua coscienza, ha: i cittadini di Montesilvano. Non vi è,- conclude Cordoma,-  alcuna giustificazione amministrativa nel non votare gli equilibri di bilancio, atto collezionato perfettamente e che avrebbe garantito ulteriormente il risanamento della città”. Le dimissioni di Cordoma, a meno di ripensamenti (la legge prevede, infatti, prevede che le dimissioni sono revocabili nei 20 giorni successivi), aprono le porte al commissariamento del Comune di Montesilvano e a nuove elezioni, che a questo punto si svolgerebbero la prossima primavera.

Forza Nuova pronta alle elezioni. “ L’unico movimento politico non rappresentato in consiglio” scrive in una nota Marco Forconi, “che è sempre sceso in piazza per i cittadini, è pronto per le elezioni. Il popolo montesilvanese, amareggiato per la malapolitica che ha stordito la città e con essa tutta la regione, ha in mano un potere immenso: rivoluzionare il sistema, abbattendolo ed erigendo al suo posto una fortezza di legalità e di onestà inaccessibile a dinosauri politici e poltronisti. Il 23 ottobre, data del corteo contro le violenze dei rom, sarà presentata la lista che Montesilvano ha sempre sognato: un esercito di soldati politici che ripudierà qualsiasi compromesso ed accordo”.

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